L’Unione Monetaria Europea si conferma una realtà abbastanza fragile, fragile perché non condivisa, e perché gli Stati che ne fanno parte non mettono in atto politiche unitarie e coerenti. L’ennesimo allarme di Vitor Constancio, numero due della BCE, illustra una situazione precaria dell’Unione Monetaria Europea, definita come “incompleta” e quindi che lascia “fragili e vulnerabili” gli Stati che la costituiscono.
Una vulnerabilità che potrebbe rendere l’Europa non in grado “di fronteggiare futuri shock”. Sono parole dure quelle che hanno accompagnato la presentazione del rapporto annuale della Banca Centrale Europea.
La ripresa della crisi economica dei paesi della zona Euro è proporzionale alla capacità, da parte delle nazioni che ne fanno parte, di stipulare politiche che abbiano una coerenza di fondo. Come dire: se ognuno tira dalla propria parte, non si realizza nulla di interessante o di robusto, anzi, si rischia di creare dei grossi buchi nella rete monetaria europea.
Mario Draghi ha scritto la prefazione del rapporto della Banca Centrale Europea, dipingendo a fosche tinte la realtà economica contemporanea. “Incertezza”, questa la parola utilizzata dal Presidente della BCE. Incertezza ed interrogativi sul futuro dell’Europa, e sulla sua “capacità di tenuta a fronte di nuovi shock”.
Si tratta del momento giusto per affrontare temi come quello del sistema unico di Garanzia dei depositi, osteggiato dalla Germania. Si prospetta un 2016 di sfide, come ricorda Draghi, che non nasconde comunque la sua soddisfazione per la sensibile ripresa dell’occupazione e degli investimenti che ha, in generale, riguardo quasi tutte le nazioni europee.
La Banca Centrale Europea, nel frattempo, non perde tempo nello stimolare le nazioni ritardatarie e coi conti in rosso a darsi da fare per aggiustare i bilanci (il riferimento è soprattutto all’Italia e alla Spagna), a proseguire con le politiche di spending review, e a porre dei limiti all’evasione fiscale. Un tema quest’ultimo molto scottante, specie alla luce degli ultimi fatti chiamati in gergo giornalistico Panama Papers.
La passione per la scrittura e il giornalismo ha portato la creazione del portale Giornalenotizie.online