Dodici persone sono state arrestate questa notte in Belgio. Sono accusate di aver preparato degli attentati.
La retata delle forze dell’ordine si è svolta in 16 comuni nei dintorni di Bruxelles, Vallonia, e Friande. La stampa belga e la procura hanno confermato l’informazione: sono almeno 152 le perquisizioni che la polizia belga ha effettuato in diversi quartieri e zone vicine alla capitale. Fino a questo momento, ha sostenuto il procuratore federale, “né armi né esplosivi” sono stati ritrovati, ma “le prove raccolte durante l’indagine hanno reso necessario un intervento immediato”.
Molti dei soggetti sospetti erano già tenuti sott’occhio dalle forze dell’ordine.
Sono soggetti sospettati di fare parte di cellule terroristiche e probabilmente stavano preparando attacchi in Europa.
L’operazione di arresto su tutto il territorio della regione sarebbe scattata sulla base di una telefonata nella quale venivano annunciati imminenti attacchi terroristici.
Nelle prossime ore, il giudice belga sarà chiamato a decidere se confermare o meno la detenzione delle dodici persone arrestate.
L’allarme per nuovi attacchi in Belgio è molto alta. Due giorni fa la polizia aveva sostenuto che i militanti dell’ISIS sarebbero “armati e divisi in due unità, una per colpire in Belgio e una in Francia” e si troverebbero già in Europa.
Fra gli obbiettivi preferiti dai terroristi, ristoranti, fast food e stazioni di polizia. Il livello di allerta della polizia belga rimane alto, come spiega un portavoce del centro crisi: “Siamo ancora a livello tre, il che vuol dire che si tratta di una minaccia grave. E siamo a questo livello dal novembre. Tuttavia, la sicurezza è già stata rinforzata in tutti questi obiettivi. Per ora, non vi è stato un cambiamento”.
L’OCAM, il centro crisi belga, aveva detto che “in Europa ci sono cellule dormienti dell’Isis, che hanno come obiettivo primo la Francia ma potrebbero colpire anche il Belgio” e che “In caso di nuovi attentati lo scopo sarebbe quello di fare il massimo numero di vittime, senza escludere obiettivi infrastrutturali come quelli delle comunicazioni o obiettivi nucleari”.
Non si è fatto riferimento a possibili obbiettivi dei terroristi in Francia. Ma la retata della notte nella regione di Bruxelles ha dimostrato che effettivamente c’è poco da stare tranquilli.
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