Bologna, primo caso di virus Zika: contratto all’estero, attivata la sorveglianza

Primo caso di viruz Zika, il temutissimo virus che si sta diffondendo in America Latina, a Bologna.
L’infezione in questione, come specificato dalle autorità, è stata contratta all’estero, in un Paese dove il virus è diffuso. Il paziente ha cominciato a mostrare i sintomi una volta arrivato in Italia, e questo ha fatto immediatamente scattare il sistema di sorveglianza. La diagnosi della malattia è stata effettuata dall’Unità Operativa di malattie Infettive di Sant’Orsola. Il paziente sta bene, le sue condizioni almeno per ora non destano preoccupazioni.

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Come sostiene l’AUSL, infatti, “La malattia non è pericolosa per l’adulto e si manifesta di solito con una sintomatologia lieve: febbre, dolori ossei e muscolari. Il virus Zika può dare, invece, conseguenze gravi nel caso sia contratta in gravidanza”.
I sintomi della Zika comprendono febbre, dolore alle ossa e dei muscoli, talora delle manifestazioni cutanee e prurito sulla pelle. Si tratta di sintomi blandi, che possono essere scambiati con quelli della febbre. Bisogna però fare molta attenzione se questi sintomi si verificano durante la permanenza nei paesi a rischio ovvero una volta fatto rientro in Italia.

Una volta appurato che si tratti di Zika Virus, viene attuata la procedura di disinfestazione che include la distruzione delle zanzare tigri presenti entro 100 metri dal domicilio della persona malata e la sorveglianza.
Come consiglia Giovanni Rezza, Direttore Dipartimento Malattie Infettive dell’Istituto Superiore di Sanità, “Il virus Zika per ora si sta diffondendo rapidamente in America Latina. In Italia ed in Europa si segnalano solo pochi casi in persone di ritorno dalle aree del globo colpite. In Italia attualmente non si corrono rischi”

“(…) In estate, il rischio che l’infezione possa essere trasmessa da una ‘cugina’ della zanzara tropicale, ovvero la nostra zanzara ‘tigre’”. Ma si tratta di un rischio basso, perché è difficile che la zanzara tigre punga una persona infetta, dato che ce ne sono pochissime sul suolo italiano.
“Non ci sono consigli da dare agli italiani che non viaggino verso i paesi colpiti. Coloro che tornano dalle aree affette dall’epidemia devono astenersi dal donare sangue per almeno 28 giorni. Nel periodo estivo è bene disinfestare al fine di ridurre la densità delle zanzare ed evitare di lasciare residui di acqua (es. nei sottovasi) intorno alla propria casa”.

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