Bruxelles, cresce la paura per attentati nucleari: iodio distribuito ai cittadini

 

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Il terrore degli attacchi contro le centrali nucleari in Belgio sta crescendo esponenzialmente. Un mese e una settimana dopo la strage dell’aeroporto e della metro a Bruxelles, la popolazione non si sente sicura. Non solo: ad aggiungersi al timore vi sono anche i filmati rinvenuti dove gli attentatori riprendevano le centrali nucleari, e il fatto che due dipendenti delle centrali fossero fuggiti nel 2012 per unirsi all’ISIS.

Insomma, la paura che un attentato coinvolga anche il settore nucleare è palpabile e giustificata. A tal punto che il governo del Belgio ha sostenuto che i cittadini belga riceveranno pastiglie di iodio, come misura precauzionale in caso di attacco: a fare da portavoce della notizia è stato il Ministro della salute.

Fino a questo momento le pastiglie di iodio erano state distribuite solamente a coloro che vivessero entro 20 km dalle centrali nucleari. Le pastiglie agiscono sulla tiroide per riempirla di iodio, in modo che in caso di attacco essa non possa impregnarsi di iodio radioattivo.
Le due centrali del Belgio attive, e che adesso fanno paura, sono quelle di Doel e di Tihange. La distribuzione delle pastiglie di iodio ai cittadini del Belgio verrà finanziata dalla compagnia Electrabel, che ha la gestione delle centrali del Belgio.

Più in generale, nelle ultime settimane si è aperto un dibattito pubblico riguardo alle centrali nucleari, dibattito che ha coinvolto anche i Paesi dell’area circostante. Infatti oltre che la minaccia del terrorismo, sono avvenuti degli incidenti tecnici che stanno aumentando l’allarme per la presenza delle centrali. Un altro particolare molto inquietante contribuisce a rendere inquieta l’opinione pubblica: qualche giorno dopo l’attentato, un uomo che lavorava nelle centrali è stato assassinato ed il suo pass sottratto.

Il timore è che un terrorista possa infiltrarsi utilizzando documenti falsi, motivo per cui da quel giorno i controlli sono aumentati, e sono state introdotte anche guardie private nelle centrali e rafforzati i controlli della polizia. L’aumento dei controlli ha fatto credere all’opinione pubblica che il luogo più a rischio per gli attentati siano proprio le centrali nucleari: questo ha contribuito a portare i timori a livelli davvero alti e ad incrementare il dibattito sull’opportunità o meno del nucleare.

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