Chi è Kenzaburo Oe, Premio Nobel per la letteratura? Miglior libro, storia, com’è morto

Lo scrittore giapponese Kenzaburo Oe, che ha vinto il premio Nobel per la letteratura nel 1994, è deceduto all’età di 88 anni. La notizia della sua morte è stata comunicata il lunedì successivo dal suo editore giapponese, Kodansha, che ha dichiarato che Oe è morto il 3 marzo.

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Biografia di Kenzaburo Oe

Kenzaburo Oe è nato nel 1935 a Uchiko, una piccola città della provincia meridionale di Ehime. All’età di 18 anni, si è trasferito a Tokyo per studiare letteratura francese all’università, dove ha conseguito la laurea. Il suo primo romanzo, “L’animale d’allevamento“, pubblicato nel 1957, ha avuto un ottimo successo di pubblico e critica. Nel corso degli anni, ha scritto circa trenta romanzi, numerosi racconti e saggi. Nel 1965, ha pubblicato il saggio “Note su Hiroshima“, in cui ha raccontato il suo viaggio e ha parlato degli incontri con le persone sopravvissute (gli “hibakusha” in giapponese). In questo saggio, Oe ha esposto alcuni dei temi che sono stati importanti per tutta la sua carriera, tra cui il pacifismo e la sua opposizione all’uso dell’energia nucleare.

Uno scrittore “scomodo”

Conosciuto anche come un forte sostenitore della Costituzione pacifista,  Kenzaburo Oe è stato una delle voci liberali più importanti in Giappone. Non si è mai tirato indietro dalle battaglie contro l’energia nucleare alla fine degli anni ’70. Inoltre, dopo il disastro nucleare di Daiichi, dopo lo tsunami del 2011, ha espresso la sua indignazione sulla questione. Come ha affermato in un articolo per la rivista americana The New Yorker, “Ripetere l’errore mostrando, attraverso la costruzione di reattori nucleari, la stessa mancanza di rispetto per la vita umana è il peggior tradimento possibile della memoria delle vittime di Hiroshima“.

Nel 1994, Oe ha ricevuto il premio Nobel per la letteratura, diventando il secondo scrittore giapponese a ottenerlo dopo Yasunari Kawabata. L’opera di Kenzaburo Oe è caratterizzata dalla sua immaginazione senza limiti, dalla sua abilità nel giocare con il linguaggio in molteplici modi e dalla sua natura sperimentale. È evidente che il suo lavoro è stato influenzato dalla cultura occidentale, e questo gli ha permesso di offrire un’opera unica e sorprendente.

Oe si presentava come una figura solitaria e inquietante, ma proprio questo è ciò che lo rendeva così interessante e differente dagli scrittori mainstream che popolano le librerie di oggi. Sin dai suoi primi racconti, Oe ha affrontato con coraggio e decisione temi politici e sociali, utilizzando uno stile di scrittura complesso e articolato che include una vasta gamma di immagini, espedienti e toni diversi, dal grottesco alla parodia. In un mondo dove gli autori di best seller e i personaggi mediatici sono onnipresenti, Kenzaburo Oe si è distinto per la sua originalità e la sua capacità di sfidare i lettori con una visione della realtà complessa e profonda.

La capacità letteraria

Impossibile non rimanere affascinati dalla capacità di Kenzaburo Oe di mescolare abilmente tematiche personali e politiche, dando vita ad un’opera complessa e sperimentale che non teme di affrontare i grandi temi del nostro tempo. Lontano dai facili consensi del pubblico di massa, Oe si distingue per la sua scrittura poliedrica e il suo linguaggio ricco di sfumature, sempre in grado di catturare l’attenzione del lettore.

Tra i tanti temi che animano la sua produzione letteraria, spicca la sua denuncia dell’estremismo nazionalista che ha colpito il Giappone e che l’ha portato a ricevere minacce di morte. Ma la sua voce si è alzata anche contro l’energia nucleare, argomento doloroso per l’autore giapponese, testimone come molti suoi concittadini delle bombe atomiche che colpirono Hiroshima e Nagasaki. Il disastro di Fukushima del 2011 ha fatto risvegliare molte coscienze nipponiche sulla questione nucleare, e Ōe non ha esitato a denunciare l’impiego dell’energia atomica e a lanciare un appello al mondo per abbandonare questo strumento di morte. Con le sue Note su Hiroshima, Ōe racconta le storie di sopravvissuti alla bomba atomica e trasmette il messaggio di un Paese utopisticamente libero dalla follia distruttrice dell’atomo.

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