Il panorama politico e sociale sulla Corea del Nord si fa sempre più fosco. In queste ore si ha la notizia che sono state vietate le chiamate internazionali, ennesimo simbolo della repressione di un paese che sta scivolando nell’epoca più nera.
La Corea del Nord è l’ennesimo buco nero nel campo dei diritti dei cittadini: Amnesty International ha denunciato che i controlli sugli abitanti da parte delle autorità sono stati di recente intensificati. Non solo: coloro che cercano di contattare via cellulare i parenti che sono riusciti a fuggire all’estero rischiano di essere rinchiusi nei campi di prigionia politica o nei centri di riabilitazione.
Sono già tre milioni, secondo le stime, le persone che non possono accedere ad internet e che non possono fare chiamate internazionali per mezzo del gestore telefonico. La rete è riservata ai (pochi) turisti stranieri e ad una fascia selezionatissima della popolazione. Il resto della rete web consente solamente di prendere visione dei siti nazionali o di inviarsi posta elettronica.
Sono poche le persone che riescono a fuggire dall’inferno comunemente chiamato Corea del Nord, e ancora meno adesso quelle che riescono a contattare i propri parenti per sapere come stanno. Il leader della Corea del Nord, Kim Jong-un, non sembra avere problemi ad ammettere la forte repressione che gravita sulla nazione: lui la ritiene l’unico modo per fermare “il virus del capitalismo”. E se questo richiede arresti arbitrari, campi di rieducazione che richiamano quelli del Terzo Reich, sparizioni ingiustificate e pena capitale, questi sembrano essere solo dettagli.
Il commercio di contrabbando di telefoni e Sim da e verso la Corea del Nord, soprattutto provenienti dalla Cina, è sempre più a rischio. Molte persone usano nomi falsi e parole in codice per comunicare fra di loro, se si trovano al di là del confine.
Non sono pochi quelli che scelgono di corrompere ufficiali ed addetti per poter sapere come stiano i loro parenti all’estero o quelli che si trovano ancora in Corea del Nord. Le tangenti pagate a chi scopre un cittadino parlare con qualcuno all’estero via cellulare possono raggiungere i 500 dollari, e allora qualcuno si ingegna pagando chi abbia il telefono cinese per fare lui stesso la chiamata. La libertà d’informazione, e non solo, è sempre più minacciata nella dittatura moderna della Corea del Nord.
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