Un feroce attacco terroristico, rivendicato dall’ISIS, ha sconvolto ieri Dacca nel quartiere diplomatico della capitale, dove solitamente si ritrovano stranieri e diplomatici.
L’assalto dei terroristi, un commando di quasi dieci persone di cui almeno tre armati di fucili d’assalto, ha fatto irruzione nel locale Holey Artisan Bakery ieri verso le 20:45, mentre molte persone stavano cenando. L’attacco è avvenuto nel quartiere di Gulshan. I terroristi hanno urlato “Allah Akbar” e hanno fatto ostaggi tutte le persone che si trovavano nel locale, fra cui diversi italiani e giapponesi. Alcune persone sono riuscite a fuggire dal giardino, un italiano è scappato sul tetto.
L’ambasciatore italiano Mario Palma ha confermato che vi fossero almeno sette italiani a cena nel locale.
Subito l’esercito è intervenuto, ma fin dall’inizio è stato chiaro che non vi era alcuna volontà di trattare da parte dei terroristi. Per ore le forze speciali hanno circondato l’edificio: alle 3:40 di mattina, ora locale, le teste di cuoio (almeno cento militari) hanno fatto irruzione nel locale sparando contro i terroristi. Almeno sei jihadisti sono stati uccisi, uno dei terroristi è stato ferito, catturato e quindi portato in ospedale. Purtroppo almeno venti clienti che erano stati fatti ostaggio sono stati uccisi; 18 ostaggi sono stati salvati, venti invece sono stati uccisi soprattutto con armi bianche.
“Abbiamo recuperato venti corpi. La maggior parte con brutali ferite da arma da taglio. Probabilmente machete” ha sostenuto il generale Nayeem Ashfaq Chowdhury nel corso della conferenza stampa che ha seguito il drammatico evento.
Un portavoce del governo del Giappone sostiene che sette connazionali sono dispersi e uno è stato salvato.
Il padre di uno degli ostaggi ha sostenuto: “Gli assalitori non si sono comportati male con i connazionali del Bangladesh. Controllavano la religione degli ostaggi. Chiedevano a ognuno di recitare versi del Corano. Quelli che li conoscevano venivano risparmiati, gli altri torturati”.
Un copione già visto, quello della violenza diretta solamente contro gli stranieri.
Il supervisore del locale di Dacca ha sostenuto “Hanno usato esplosivi per respingere la polizia. Due dipendenti del locale sono stranieri: l’italiano, Jaco, è sfuggito all’attacco, ma l’altro, argentino, purtroppo no. Jaco, che il nostro chef per il gelato italiano, è riuscito a sfuggire alla cattura rifugiandosi sul tetto con altri dipendenti. Poi è riuscito a saltare fuori e a mettersi in salvo”. I terroristi avevano pubblicato su un sito affiliato all’ISIS delle foto dei cadaveri dei clienti del locale a terra fra i tavoli ed i piatti.
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