Un filo rosso unisce i termini di una doppia tragedia. Un omicidio-suicidio a Pordenone, e una strage intera di una famiglia a Taranto, una consumatosi ieri pomeriggio ed una questa notte.
Intorno alle 23 di ieri sera a Spilimbergo, provincia di Pordenone, Michela Baldo (29 anni compiuti a gennaio) è stata uccisa dall’ex fidanzato, Manuel Venier, che aveva lasciato da qualche giorno dopo tre anni di relazione.
Manuel Venier aveva lavorato come guardia giurata, 36 anni: non accettava che la relazione con la ragazza fosse finita così.
Ha aspettato la ragazza a casa, e quando lei è tornata dal lavoro l’ha colpita con due colpi di pistola (arma regolarmente detenuta a causa del suo lavoro) con un silenziatore per attenuare i colpi, quindi si è sparato alla tempia ed è morto sul colpo. Sotto il suo corpo gli inquirenti hanno ritrovato la pistola abbandonata.
I carabinieri hanno trovato i due corpi dopo essere stati avvertiti da un amico, che aveva trovato dei messaggi di Venier dall’inconfondibile vena suicida nel gruppo WhatsApp, e dopo aver parlato con la madre dell’ex guardia giurata, che era preoccupata dal mancato ritorno del figlio e dal fatto che mancasse la pistola nel cassetto di casa.
La porta della casa era chiusa a chiave, i carabinieri l’hanno sfondata ed hanno trovato i due corpi.
Terribile anche la dinamica della strage che si è consumata ieri nel primo pomeriggio a Palagiano, provincia di Taranto.
Qui Luigi Alfarano, 50enne ed oncologo nonché coordinatore dell’Associazione Nazionale Tumori, ha strangolato la moglie Federica De Luca, 29enne arbitro di pallavolo, e quindi ha ucciso il figlioletto di soli 4 anni, prima di suicidarsi.
Prima di uccidere il figlio l’ha portato nella sua villa al mare, alla marina di Palagiano, ad una ventina di km da Taranto: lì sono stati trovati i corpi del padre e del bambino.
Una tragedia immane, che ha coinvolto anche un essere completamente innocente per la follia del padre che non accettava la separazione.
La coppia, secondo le prime informazioni, doveva separarsi.
L’allarme è stato dato proprio dalla madre di Federica, che aspettava la figlia in mattinata all’udienza per la separazione; non vedendola arrivare, ha chiamato i carabinieri. I due ex coniugi avrebbero dovuto incontrarsi in uno studio di un avvocato a Taranto per formalizzare la separazione.
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