L’economia italiana continua a crescere, ma moderatamente. Anzi, a gennaio c’è stata una decelerazione dello sviluppo economico, e secondo l’ISTAT l’economia del Belpaese continuerà a subire la presenza di “elementi di incertezza” dal punto di vista dell’offerta di beni e di servizi. Per quanto concerne, invece, la domanda, sembra che la crescita dei consumi diano un segnale positivo dal punto di vista degli investimenti.
Prosegue la crescita stimata, per il primo trimestre 2016, dello 0,1%. Insomma, l’economia italiana non è ferma, ma non sembra ancora il caso di esultare: c’è molta strada da fare prima di giungere alla stabilità economica. I segnali positivi di una ripresa economica, attesa ed annunciata per anni, potrebbero iniziare a farsi sentire. La crescita dei consumi, soprattutto, potrebbe essere un segnale di ripresa da parte delle famiglie.
Resta comunque da annotare che i deboli segni di ripresa economica sono costellati da altri meno positivi per il mondo del lavoro; ad esempio, la diminuzione dell’occupazione a febbraio, seguita da un aumento del numero di disoccupati.
L’ISTAT ha inoltre osservato che in particolare il settore manifatturiero dimostra segnali di incertezza abbastanza netti. Bene invece l’industria, che ha segnato un +1,9% rispetto a dicembre del 2015.
Il gigante fragile rimane quindi il settore manifatturiero, che presenta uno sviluppo molto contenuto. Di base, l’ISTAT ha indicato la difficoltà degli investimenti. Sono essi i parametri ai quali l’istituto di statistica guarda per monitorare la ripresa economica. Infatti, più che negli altri paesi Europei, in Italia gli investimenti sono stati negli ultimi anni decisamente sotto la media.
Motivo per cui l’ISTAT ricollega il sollevamento dalla crisi alla stabilità degli investimenti. Ad aiutare la ripresa potrebbe giungere la legge di stabilità ed il piano Juncker. Il miglioramento economico prosegue, ma con lentezza, e i dati parlano di sofferenza in determinati settori e ripresa di altri (come in quello industriale). Per ora, insomma, ripresa sì, ma con prudenza: sembra ancora lunga per l’Italia la strada da percorrere per raggiungere la stabilità economica che si è perduta con la crisi e la recessione.
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