Egyptair, ritrovato il relitto: corsa contro il tempo per trovare la scatola nera

E’ stato ritrovato il relitto dell’Airbus A320 dell’Egyptair, precipitato nel Mar Mediterraneo, al largo di Alessandria, il 19 maggio. Non sono ancora noti i motivi per cui l’aereo si è inabissato, per questo il ritrovamento della carcassa del velivolo è un fattore particolarmente importante.
Il robot sottomarino che si occupa del recupero dei relitti ha “identificato i punti dove le parti principali del velivolo” si trovano nel mare.
Il Governo dell’Egitto, che stava cercando da tempo la scatola nera con le proprie navi da ricognizione, ha annunciato il ritrovamento per mezzo di una nave da ricognizione di una compagnia privata. 
Anche la nave francese Laplace ha fatto parte della spedizione di ritrovamento.

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L’aereo era scomparso dai radar mentre si trovava in volo da Parigi al Cairo.
Ci sono ancora molti dubbi sulla caduta di quest’aereo che aveva soli 12 anni di vita e che è sparito in un punto in cui la visibilità era ottima, nonostante vi fossero alla guida un pilota e copilota molto esperti e con numerose ore di volo alle spalle. Sarebbero “ridotte al minimo”, secondo le fonti ufficiali, le possibilità di un errore umano nella caduta dell’aereo, costata la vita a 66 persone, fra cui un bimbo e due neonati.
Per ora nessuna pista resta esclusa dal governo francese, che ha aperto un’inchiesta sulla vicenda così come il governo egiziano.

Intanto si corre contro il tempo per ritrovare la scatola nera dell’Airbus Egyptair: la principale delle scatole nere si trova nella coda dell’aereo.
La scatola registra gli ultimi trenta minuti di volo in maniera estremamente precisa: può percepire addirittura il respiro di una persona.
Adesso la nave da ricognizione, la “John Lethbridge”, dovrà cercare di individuare dove si trovi la principale delle scatole nere per ricostruire finalmente gli ultimi tre minuti di volo, quelli più misteriosi, quelli in cui il velivolo è scomparso dai radar e si è inabissato.

Un sistema di rilievo, l’Acars, ha percepito fumo nella cabina e nella stiva dove si trovano i computer. Ma per ritrovare le scatole nere le squadre da ricognizione dovranno dare il meglio di sé: è una vera e propria corsa contro il tempo. Le scatole nere emetteranno il segnale fino al 24 di giugno, mancano pochissimi giorni, e non sarà semplice trovarle. Secondo gli esperti il relitto principale è situato a 3mila metri di profondità, il massimo a cui può arrivare il robot di ricognizione. E trovare la scatola nera della coda dell’aereo è l’unico modo per ricostruire perfettamente gli ultimi tragici minuti dell’Airbus A320.
Fino ad allora tutte le ipotesi resteranno aperte: quelle dell’attentato terroristico, del dirottamento, dell’autobomba o dell’errore tecnico.

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