Oggi è il primo giorno di Euro 2016, il tanto acclamato ed atteso appuntamento con la sfida del calcio a livello continentale. Fra eccitazione e voglia di tifo, fra paura di attacchi terroristici e voglia di guardare avanti, tutta l’Europa rivolge lo sguardo alla Francia, che ospita il campionato. Ed è lì che iniziano i problemi.
Già, perché la Francia all’inizio di Euro 2016 sta soffocando. Bidoni di spazzatura ovunque: lo sciopero dei netturbini, dopo qualche giorno, comincia a farsi sentire, in tutti i sensi. I cittadini si lamentano: con il caldo, l’odore dello sporco sta diventando veramente insopportabile. Ed i turisti danno forfait.
La vetrina francese degli Euro 2016 è completamente diversa da quella che si aspettava Hollande: è il decimo giorno di sciopero delle ferrovie, e domani anche i piloti dell’Air France hanno deciso che incroceranno le braccia.
La massiccia protesta popolare per la riforma del lavoro del governo ha letteralmente bloccato il Paese, non a caso la parola più utilizzata in queste settimane è “blocages”.
I netturbini sono solamente l’ultimo blocco di lavoratori ad aver deciso di scioperare. Anzi, probabilmente non saranno gli ultimi. Il cuore, il motivo della contestazione è la famigerata “Loi du Travaille”, vale a dire il Jobs Act francese, di El Khomri. Una riforma che propone la tanto antipatica parola “flessibilità“, che applicata in ambito lavorativo non piace molto ai sindacati. I quali hanno deciso che sarebbe stata guerra: così è stato.
Gli scioperi a partire da marzo hanno colpito il settore dei servizi pubblici, trasporti, anche le centrali nucleari. A tenere aggiornati i francesi su quale categoria incrocerà le braccia c’è un sito appositamente creato, “cestlagreve”, “c’è sciopero”.
Almeno metà della popolazione francese è contraria alla riforma: raramente una legge è stata così impopolare.
Ma il governo non aveva intenzione di cedere sui punti fondamentali.
François Hollande è al capolinea della disperazione: stasera presenzierà allo Stade de France per la prima partita di Euro 2016 e dovrà fronteggiare l’imbarazzo di un Paese del tutto bloccato, che ha deciso di incrociare simultaneamente le braccia.
A nulla è valso l’appello del presidente di qualche giorno fa, il quale ha sostenuto: “Bisogna capire quando è il momento di smettere uno sciopero”. Appello reiterato anche dalla sua ex compagna.
Ma non c’è stato niente da fare, la piccola seconda Rivoluzione Francese va avanti, fiera di mostrarsi al mondo e fiera di paralizzare un evento enorme come Euro 2016.
Fino a qualche settimana fa, nelle strade e nelle periferie d’Oltralpe è stata la guerriglia urbana a sconvolgere il Paese: centinaia di persone protestavano con metodi non del tutto pacifici nelle strade, ci sono stati anche feriti e molti arresti.
Il popolo francese mostra i muscoli, il Paese sotto gli occhi di tutta europa è paralizzato. Hollande, obbiettivamente, è impotente. Chissà cosa ne sarà della tanto sbandierata riforma del lavoro.
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