Danni per 4 miliardi di euro. Sono cifre enormi quelle che la Guardia di Finanza, nel Rapporto 2015, ha evidenziato in relazione al nostro Stato. Truffe, sprechi, danni patrimoniali anche provenienti dalla Pubblica Amministrazione: autentici buchi neri vaganti che causano continui deficit nell’economica pubblica e che concorrono a determinare la crisi attuale.
Siamo alle solite guardando alle voci dello spreco: appalti assegnati illegalmente (che da soli valgono circa un miliardo di danni), più di 8mila evasori, 2,9 miliardi di beni sequestrati in odore di Mafia. E questi sono solamente i dati grossi. La situazione patrimoniale dell’Italia continua a subire gravi colpi dall’interno. La Pubblica Amministrazione ha percepito finanziamenti, sia europei che nazionali, in maniera illecita per oltre un miliardo di euro nel solo corso del 2015.
La Corte dei Conti ha lavorato molto, oltre 2.600 accertamenti nel corso dell’anno per portare alla luce “sprechi o irregolari gestioni” dei fondi pubblici da parte di più di 8mila soggetti. Senza parlare dei reati contro la Pubblica Amministrazione, per un totale di 3mila denunciati (il numero è riduttivo).
L’Italia dei furbetti prosegue con truffe al sistema sanitario, soprattutto per emissione di ticket e prestazioni agevolate per chi non ne aveva il diritto. Il 69% dei casi indagati si è dimostrato viziato da irregolarità. I finti poveri hanno rubato allo stato più di 4 milioni di euro l’anno passato. Per quanto concerne l’evasione fiscale, nessuna novità sul fronte 2015: più di 8.400 evasori sono emersi alla luce, ma per arrivare al risultato sono servite più di 85mila verifiche e controlli. Anche quelli, logicamente, pagati dai contribuenti.
E la ferita degli appalti non si chiude: almeno un miliardo di euro sprecati in appalti assegnati illegalmente, per un totale di 1747 persone denunciate e 73 arrestate. L’Italia dei furbetti continua a gravare sui contribuenti che denunciano redditi e patrimoni, e sulle piccole e grandi imprese oneste che giorno dopo giorno proseguono nel dare fiducia ad un Paese praticamente in ginocchio. L’attività solerte della Guardia di Finanza, lodevole nel fare emergere truffe e sprechi, pone però un interrogativo: davvero non si può fare qualcosa per bloccare alla fonte la corruzione? 2015: cronache di un’Italia che ha ancora molta strada da fare.
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