Facebook, l’algoritmo cambia, ecco che cosa vedremo

Facebook continua a cambiare, al passo con i tempi sempre differenti che richiedono nuove esigenze e nuovi stimoli per gli utenti dei social network. L’algoritmo di Facebook era già cambiato ad ottobre, e poi ancora ad inizio aprile. L’obbiettivo di Zuckerberg, questa volta, è quello di modificare il News Feed, cioè i contenuti che l’utente può vedere sulla propria bacheca scorrendola. Il nuovo algoritmo di Facebook mira alla qualità, e privilegerà quindi i contenuti (ed il tipo di post, in generale) sui quali l’utente si sofferma di più scorrendo la pagina.

Leggi anche: [wp-rss-aggregator feeds="gossip-largomento-quotidiano"]

Moshe Blank e Jie Xu, rispettivamente ingegnere e ricercatore, hanno sostenuto di star lavorando sul News Feed per migliorarlo e per far sì che l’utente possa vedere innanzitutto i post che considera più importanti per sé. Il calcolo, come già accennato, si basa precisamente sul tempo che l’utente ci impiega per leggere i singoli post. Ancora una volta la tendenza di Facebook è per favorire un’esperienza meno di quantità e più di qualità, mettendo in svantaggio i post ai quali si mette semplicemente “mi piace” o che si commentano, e privilegiando quelli che vengono letti.

Una misura che sembra parallela a quella presa nei confronti della famigerata pratica del click-baiting, ovvero dei post che sembrano fatti apposta per invogliare l’utente a cliccarvi, solamente per convincerlo a cliccare sui banner pubblicitari contenuti nella pagina che generano denaro per chi gestisce la pagina.
Anche in questo caso i post dove l’utente si sofferma di più leggendoli verranno privilegiati a discapito degli altri.

I nuovi parametri di Facebook saranno molto elaborati, essendo in grado di calcolare le tempistiche medie dell’utente di Facebook. A questo calcolo verranno sottratti i frangenti di tempo durante i quali la pagine veniva semplicemente caricata.

Facebook premierà i post che vengono letti in almeno un minuto di tempo, e questo sta già cambiando in qualche modo l’esperienza degli utenti che utilizzano il social network più famoso del mondo.
Secondo il Guardian, questa mossa è il segno che ormai Facebook ha ottenuto talmente dati sui propri utenti da poterli usare tranquillamente come preferisce, anche in questa maniera.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *