La storia di Giulio Regeni continua ad infiammare l’Italia, all’indomani delle dichiarazioni dell’Egitto circa le presunte modalità della morte del giovane studente.
La vicenda, che ha sollevato scalpore fra i parenti della vittima e in tutta Italia, è negli ultimi giorni sulle prime pagine di numerosi quotidiani internazionali. La verità è che la tragica vicenda di Regeni ha messo in luce cosa accade realmente dietro le quinte del governo di Al Sisi, e ha mostrato la violenza della repressione sociale e politica che fa da sfondo al regime. Una realtà scomoda ma necessaria: prima di Regeni erano decine gli egiziani fatti sparire e mai più trovati, i “desaparecidos” d’Egitto. La reazione del governo italiano alle notizie egiziane circa la morte di Regeni sembra farsi più dura: dopo la reazione della famiglia, che ha indicata come oltraggiosa la versione delle autorità del Cairo sulla morte del figlio, ora i rapporto fra Italia ed Egitto si sono fatti più tesi.
La famiglia Regeni ha chiesto il ritiro dell’ambasciatore dall’Egitto e la sospensione dei rapporti se le autorità egiziane non inizieranno a collaborare, smettendola di depistare. “L’Egitto deve chiedere scusa” ha sostenuto Boccia, presidente della Commissione Bilancio alla Camera. L’avvocato della famiglia Regeni, intanto, classifica la verità sulla morte del cooperante come “scomoda” per il regime di Al Sisi. La Farnesina però ha deciso di procedere con i piedi di di piombo circa la possibilità del ritiro dell’ambasciatore dall’Egitto. Si tratterebbe di un gesto dalla valenza politica molto (forse troppo) forte, e probabilmente non si rivelerebbe una mossa efficace, come sostiene la Farnesina, ora che la presenza di personale italiano al Cairo è più che mai necessaria per garantire che le indagini si svolgano al meglio.
E intanto come provvedimento per il depistamento egiziano c’è anche chi invoca l’inserimento dell’Egitto fra i paesi della “black list” italiana, ovvero i luoghi per i quali la Farnesina scoraggerebbe il viaggio perché pericolosi. Ma questo significherebbe bloccare il turismo e creare psicosi che, in questo momento, decisamente non sono accettabili.
Per ora stallo sulla relazione con l’Egitto, mentre sale l’indignazione in Italia ed all’estero su una vicenda inspiegabile ed inaccettabile.
La passione per la scrittura e il giornalismo ha portato la creazione del portale Giornalenotizie.online