Il nuovo Presidente della FIFA, Gianni Infantino, ha 46 anni e proviene da una famiglia calabrese, che quando Infantino era ancora piccolo ha fatto i bagagli per raggiungere la Svizzera cercando lavoro e fortuna. Qui il ragazzo è cresciuto, ha studiato legge a Friburgo pagandosi gli studi pulendo i vagoni dei treni, mentre la madre teneva un chiosco di giornali.
La passione per la legge lo porta dritto al punto: Infantino diventa avvocato, e nel 2009 segretario generale dell’UEFA. Il destino, però, per lui aveva previsto qualcosa di ancora più grande.
La storia di Infantino sembra uscire da un film: infanzia abbastanza povera, l’impegno nello studio (anche delle lingue: ne parla sei) specializzandosi nel diritto sportivo grazie alla sua grande passione per il calcio. Ha casa a Trelex, cantone Vaud, praticamente adiacente alla sede della Uefa, ma non dimentica le origini italiane: infatti ha comprato di recente una casa a Reggio Calabria, proprio nella sua regione d’origine.
Già dall’età di 11 anni Infantino si divertiva ad organizzare piccoli tornei, giocava a calcio con passione e piacere. Fondò la Folgore, squadra italiana nello stato elvetico, che venne promossa alla penultima categoria; come non teme di ammettere, è tifoso dell’Inter. Il suo cuore, in fondo, non si è mai staccato più di tanto dall’Italia.
Dopo aver fatto il consulente per diversi club calcistici, inizia a lavorare come segretario del CIES, che ha patrocinio della FUFA. Nella Uefa entra nel 2000, iniziando a fare consulenze, e finisce per diventare capo del dipartimento affari legali nel 2004. Nel 2009 è l’ora della promozione, e diventa segretario generale.
Infantino decide quindi di candidarsi alla presidenza della FIFA, ed è in questo periodo che il suo storico rapporto con Platini va raffreddandosi ed inclinandosi. Oggi Infantino succede a Blatter nella guida della maggiore associazione calcistica a livello mondiale.
È da 42 anni che un italiano non è più alla guida della FIFA: l’ultimo fu Franchi Artemio, che è stato prima presidente Uefa e poi vice presidente della FIFA. Ora si apre, come già prospettato da Infantino stesso, “una nuova stagione per il calcio mondiale”. Le premesse sembrano essere ottime, adesso si lascino parlare i fatti.
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