ISEE università, in arrivo misure contro i parametri ingiusti

Dopo mesi e mesi di proteste ed attese, finalmente qualcosa si muove per cambiare l’ISEE. L’effetto del nuovo ISEE, modificato ad hoc dal governo Renzi, aveva avuto l’effetto di escludere ingiustamente dalla borsa di studio più del 20% degli aventi diritto. I parametri, infatti, erano stati mutati in modo da far apparire più consistente lo stato patrimoniale dei soggetti, anche se di fatto non c’è stato alcun arricchimento rispetto agli anni precedenti. Questo perché sono state calcolate all’interno dell’ISEE anche voci supplementari (incluse pensioni di disabilità e borse di studio percepite negli anni precedenti), che naturalmente hanno fatto lievitare questo valore.

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Il Ministro dell’istruzione, Stefania Giannini, ha firmato però qualche giorno fa un decreto per alzare, per l’anno accademico 2016/2017, la soglia dell’ISEE da 21mila a 23mila e la soglia ISPE da 35mila a 50mila, cercando in questo modo di arginare i possenti danni che la previsione aveva fatto. Con questo decreto ci sarà “un recupero notevole del calo di borse di studio” come ha detto il ministro.
L’obbiettivo è di recuperare, per l’anno che viene, il gap che è stato accumulato tra il 2015 ed il 2016.

Oltre il 20% degli studenti ha perso la borsa di studio quest’anno, e sono state poche le università che hanno previsto delle forme di compensazione più o meno ampie della borsa che, ricordiamo, proviene da un diritto costituzionalmente riconosciuto. Accogliendo le proteste e gli accorati appelli di migliaia di studenti da tutta Italia, sono stati quindi rivisti i parametri dell’ISEE e dell’ISPE. Soddisfatto Andrea Fiorini, presidente del Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari.

Adesso però il passo tocca alle università, che dovranno adeguare il prima possibile la soglia a quella fissata dal decreto per permettere agli studenti che hanno diritto di ricevere la borsa di ottenere ciò che gli spetta. La Commissione Cultura della Camera ha infine approvato all’unanimità un provvedimento che lo impegna a rimettere mano ai parametri ISEE e ISPE per ampliare la platea dei beneficiari, dopo la forzata costrizione voluta da Renzi che ha tagliato fuori da un diritto costituzionale migliaia di studenti, minando la base stessa del diritto allo studio. Soddisfazione è stata espressa da esponenti di diversi partiti.

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