Istat: PIL italiano in crescita nel 2015

 

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l’Istat porta buone nuove, tirando i fili delle statistiche del 2015, dicendo che il PIL italiano si è dimostrato in crescita durante l’anno passato. Certo, si tratta pur sempre di una crescita ridotta, dello 0,8%. Dopo statistiche molto più funeste, però, sembra che questo sia un piccolo spiraglio di luce per l’economia italiana e anche una piccola speranza di una graduale ripresa nel mondo del lavoro.

Il PIL italiano è cresciuto del +0,8%, appena poco di più rispetto alla stima provvisoria, più cauta, che indicava un +0,7%. La buona notizia è che dopo tre anni, durante i quali il PIL italiano è diminuito scendendo sempre più a picco, una piccola ripresa è meglio di nulla. Certo, l’ottimismo inguaribile del governo, che prevedeva un PIL italiano del 2015 al +0,9%, è stato frustrato ben di poco.

Il contesto globale nel quale la nostra economia è necessariamente inserita, inoltre, aveva fatto pensare al peggio. Il recesso economico, la caduta dei prezzi dei barili di petrolio, il rallentamento del mercato internazionale avevano sviluppato in Italia e non solo una certa atmosfera di pessimismo riguardo alle prospettive di crescita possibili nel nostro Paese. Anche l’ISTAT si era ormai preparato al peggio, ma evidentemente le cose erano destinate ad andare diversamente ed il pronostico infine è stato (quasi) rispettato, di certo superato.

Li chiamano i numeri della ripresa, l’insieme dei conteggi e delle statistiche dell’ISTAT che danno una panoramica rapida sulla situazione della nostra economia nell’anno scorso. Si possono intravedere, fra i dati più interessanti che hanno concorso all’aumento del PIL italiano, la crescita degli investimenti fissi lordi: siamo ad un tasso di crescita dello 0,8% in più dell’anno scorso.

Per quanto concerne i mezzi di trasporto, ben il 19,7% in più, e +1,1% la spesa per attrezzature e macchine. La spesa delle famiglie italiane si registra ad un +0,9%: ma è davvero un segnale di fiducia? Dipende dalle voci che si prendono in considerazione. Nel frattempo esportazioni ed importazioni sono in crescita, rispettivamente con un tasso del +4,3% e del +6%. Nell’agricoltura gli sbalzi più grandi, con le retribuzioni salite del +3,8%, di più di tutti gli altri settori la cui media è del +2,8%.

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