Kim Jong-un, “Siamo una potenza nucleare responsabile”. Venti di distensione?

Kim Jong-un, nel corso di un intervento di fronte al Congresso del Partito dei Lavoratori, convocato dopo 36 anni per la prima volta per un annuncio, ha sostenuto che la Corea del Nord è “uno Stato nucleare responsabile”, e che non utilizzerà i missili nucleari “per prima, a meno che forze aggressive ostili” non facciano lo stesso nei suoi confronti.
Un discorso, quello del leader della Corea del Nord, che potrebbe apparire davvero complesso agli occhi di un mondo che fino a poche settimane fa tremava per i lanci-prova di missili di Pyongyang, esplicite provocazioni alla potenza degli USA e alla Corea del Sud.

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Sono venti di distensione quelli che soffiano dall’impenetrabile Corea del Nord?
In molti sostengono che da parte di Kim Jong-un sia in atto una vera e propria distensione, ma altri sono più scettici e puntano il dito sul fatto che anche in passato il dittatore coreano ha espresso frasi di apertura e confronto per poi tirarsi indietro qualche giorno dopo. Quindi sarebbe meglio mettere le mani davanti prima di pensare che si tratti di un vero e proprio segnale di distensione, anche perché proprio in questi giorni gli esperti statunitensi sostengono che dalla Corea del Nord partiranno nuove prove missilistiche.

Eppure Kim Jong-un questa volta ha assicurato che seguirà “fedelmente” l’impegno di non proliferazione nucleare.
Dal punto di vista della relazione con le altre nazioni, da Pyongyang il leader si dice pronto a “normalizzare” le relazioni con i Paesi che chiedono amicizia.
L’analisi della dimostrazione di forza di Kim Jong-un degli ultimi anni porterebbe a capire che si trattava solo, e meramente, di una mostra dei muscoli: una minaccia, neppure troppo velata, nei confronti degli altri paesi per dissuadere ogni tentativo di usurpazione della sovranità.

Mostrare che la Corea del Nord è dotata di potere nucleare servirebbe per far comprendere alle altre nazioni un messaggio chiaro: se la Corea del Nord verrà attaccata, non verranno fatti sconti.
Ma ora che Pyongyang ha ottenuto il suo obbiettivo, ci potrebbe essere spazio per la negoziazione e per rapporti amichevoli. Fino a che punto, però, non ci è dato di sapere.

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