L’IS prosegue con le sue cruente stragi nel silenzio dei media. Almeno 21 cristiani sono stati uccisi dall’ISIS ad al-Qaryatayn, regione della Siria, e la strage è avvenuta prima che la città siriana potesse essere liberata dalle forze russe e da quelle di Damasco.
A rivelare della strage di cui nessuno parla il patriarca della chiesa ortodossa in Siria, Ignazio Aphrem II, che lo ha rivelato alla BBC. Le ventuno persone sono state uccise mentre fuggivano o per il fatto di non aver voluto convertirsi alla religione islamica. La zona di al-Qaryatayn è tornata nelle mani dell’esercito regolare all’inizio della scorsa settimana, e proprio grazie alla liberazione dei superstiti sono venuti alla luce i particolari dell’ennesima strage dell’ISIS.
Ad al-Qaryatayn si trovavano almeno 300 cristiani e proprio per questo motivo la furia dei jihadisti si è abbattuta proprio su questa regione. Pochi sono stati coloro che sono riusciti a scappare, molti sono morti invece per mano dei jihadisti per non essersi voluti convertire all’Islam oppure per aver cercato di fuggire. Le regole dell’Islam per coloro che non vogliono convertirsi alla religione islamica possano essere uccisi. Le norme ISIS permettono agli infedeli di sopravvivere purché si sottopongano a dei lavori servili.
Fra le vittime della strage jihadista si contano, secondo le fonti, anche tre donne. Il patriarca ha inoltre denunciato come i jihadista avessero pianificato di vendere le ragazze cristiane come schiave al mercato dopo averle imprigionate.
La città di al-Qaryatayn ha subito delle pesantissime ripercussioni ed è stata in buona parte devastata. La fonte che la BBC ha citato ha sostenuto che un antico monastero cristiano, creato 1500 anni fa, è andato distrutto a causa della devastazione jihadista. Il governo siriano, per salvare i superstiti di Al Qaryatain, ha organizzato dei pullman che hanno portato via gli altri abitanti della città.
Il Patriarca ha avuto però ancora parole di speranza nonostante la grave strage commessa nella regione siriana. “Abbiamo vissuto insieme per secoli, abbiamo imparato a rispettarci reciprocamente” ha sostenuto il Patriarca “Possiamo vivere insieme di nuovo”.
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