Un piano per “salvare l’Africa” e disciplinare i flussi migratori utilizzando 62 miliardi di euro, più altri otto che potrebbero arrivare causa “emergenza immediata”. Questo è il piano che la Commissione Europea lancia oggi in risposta alla richiesta dell’Italia che vuole più cooperazione e un migration compact per affrontare la crisi enorme delle migrazioni.
Il documento si chiama “Nuovo partnership quadro con i paesi terzi” e verrà discusso in giornata dai Paesi Europei: il progetto verrà presentato a Strasburgo da Federica Mogherini e dal vice presidente.
Dalla bozza si legge che “L’Ue deve usare tutti gli strumenti disponibili e fissarsi chiare priorità e obiettivi misurabili”.
Il problema dei migranti, dice il documento in buona sostanza, necessita di essere affrontato a livello europeo. “Tutti gli attori Stati membri, Istituzioni Ue e paesi terzi chiave devono lavorare insieme in partnership per mettere ordine nei flussi”.
I compact, o accordi, con i Paesi di origine dei migranti, permetteranno di gestire meglio i flussi migratori ma anche le procedure per i rimpatri o per la concessione del diritto d’asilo. I soldi sono messi sul banco dall’Unione Europea: 8 miliardi per il periodo dal 2016 al 2020.
Non sono però gli unici fondi a disposizione: dopo l’estate potranno arrivare altri 62 miliardi per la lotta diretta contro le cause della migrazione, tra cui la povertà.
Il piano mira a impostare una nuova forma di migrazione “legale” partendo proprio dalla base, ovvero dalle problematiche che spingono i flussi migratori, ormai incontrollabili, verso l’Europa.
Proprio in questi minuti si terrà la presentazione del commissario UE per le migrazioni, Dimitris Avramopoulos, che illustrerà la proposta di fronte all’esecutivo. Alle 17 è previsto l’intervento della Mogherini, una conferenza stampa che illustrerà in che cosa consiste, più nel dettaglio, il tanto atteso “migration compact” che resta comunque un’iniziativa sostanzialmente italiana.
Secondo la Mogherini, la cifra stanziata dall’UE per il “Migration compact” servirà per “governare insieme i flussi migratori, migliorare la vita delle persone nei Paesi di origine e l’accoglienza nei Paesi di transito. A questo serviranno i fondi del Trust Fund, e anche quelli che mobiliteremo con una grande piano di investimenti che vale miliardi di euro basato su un mix di risorse comunitari, privati e garanzie di istituzioni finanziarie internazionali”.
Ognuno, però, deve fare la sua parte perché il piano vada a buon fine e non si traduca in uno spreco di soldi pubblici.
La passione per la scrittura e il giornalismo ha portato la creazione del portale Giornalenotizie.online