E’ morto Muhammad Ali, il re del Pugilato

Si chiamava Cassius Clay alla nascita, aveva cambiato nome ed ieri si è spento, all’età di 74 anni, in un ospedale dell’Arizona, nella città di Phoenix. Finisce così la parabola del “più grande del pugilato”, Muhammad Alì, nato a Louisville il 17 gennaio del 1942.
Iniziato alla boxe quasi per caso, Alì ha avuto una carriera fulminante, con numerosi riconoscimenti per il suo valore ed il suo talento, la sua dedizione allo sport, la sua passione. Alì fu campione del mondo di pesi massimi e vinse la medaglia d’oro alle olimpiadi di Roma nel 1960.
Celebre era diventata la frase del suo secondo, Brown: “Vola come una farfalla, pungi come un’ape”, che descriveva il suo modo di combattere.

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Muhammad Alì era da tempo malato, affetto da morbo di Parkinson. Era stato ricoverato il 2 giugno, nonostante i medici non ritenessero “gravi” le condizioni in cui versava avevano deciso comunque di richiamarlo in ospedale per sicurezza.
Alì ha lasciato la boxe nel 1981, e da lì ha cominciato un percorso di malattie. La prima manifestazione del Parkinson era stata nota al mondo quando, nel 1996, tremò mentre accendeva la Torcia Olimpica.
Non pochi esperti hanno sostenuto che la malattia possa essere stata una conseguenza dei violenti colpi subiti mentre combatteva sul ring. Anziano e sofferente, nel 2015 aveva avuto un’infezione alle vie urinarie.

Nelle sue poche apparizioni pubbliche, Muhammad Alì era apparso stanco, sofferente. Nonostante tutto, l’ex pugile aveva partecipato all’evento chiamato “Celebrity Fight Night” della città di Phoenix, durante il quale fra l’altro si raccolgono fondi contro il morbo di Parkinson. Evidenti, nelle sue apparizioni in pubblico, le difficoltà fisiche e la stanchezza.
L’ex Cassius Clay, che cambiò nome nel 1964 convertendosi all’Islam, è stato un grande sportivo ed un grande simbolo, che ha lasciato un ricordo impresso nella memoria del mondo, qualificandosi come uno degli sportivi più decisivi ed incisivi mai esistiti.

Simbolo delle battaglie per la liberazione dei neri, Alì si sposò quattro volte, ed ebbe nove figli.
I messaggi di cordoglio da parte del mondo dello sport sono giunti innumerevoli. “Dio si è venuto a prendere il suo campione. Lunga vita al più grande” ha scritto Mike Tyson postando una foto assieme ad Alì.
“Se ne è andata la parte ‘più grande’ di me” ha sostenuto invece l’avversario storico di Alì, George Foreman.

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