MPS, disposta dalla procura la riesumazione del corpo di David Rossi

Il corpo del manager del reparto Comunicazione della banca Monte dei Paschi di Siena David Rossi, morto ufficialmente per suicidio il 6 marzo del 2013 dopo essere precipitato dal suo ufficio, verrà riesumato. La decisione è stata presa dalla Procura di Siena, che ha reso nota la volontà per mezzo di un comunicato. La motivazione finora addotta per la riesumazione è inerente alla necessità di chiarire alcuni aspetti di una morte assai controversa (e contestata). Il legale della famiglia Rossi, Luca Goracci, che assieme alla vedova del manager ha sempre contestato l’ipotesi del suicidio, ha detto di aspettarsi questa mossa della procura. Il procuratore capo della Repubblica di Siena, Vitello, parla di un “approfondimento sulle cause della morte” dietro la scelta della riesumazione.

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Ma la famiglia esulta, perché questo provvedimento dà luogo a nuove indagini ed alla riapertura di un’inchiesta che essa non aveva mai voluto archiviata. La procura ha chiesto inoltre di effettuare la simulazione della caduta di Rossi nel luogo della morte, oltre che un sopralluogo nella stanza. L’affidamento dell’incarico avverrà nei primi giorni di aprile.
David Rossi era stato trovato morto in circostanze misteriose la sera del 6 marzo 2013. Aveva appena finito di telefonare alla moglie, rassicurandola che da lì a poco sarebbe rientrato a casa. Poi il silenzio: il cadavere di Rossi venne trovato steso a terra, sotto la finestra dell’ufficio nel quale lavorava, caduto e ucciso da un volo di venti metri. Si parlò quasi subito di suicidio, ma poi vennero trovate impronte incompatibili con la caduta sul corpo dell’uomo, come delle orme di mani sotto le ascelle.

Altri elementi, poi, fecero vacillare la tesi del suicidio. Per esempio il fatto che avesse appena telefonato alla moglie, o il video che riprende parte della caduta e l’orologio di Rossi che cade vicino al corpo una manciata di minuti più tardi dell’uomo. C’era qualcuno in quell’ufficio con lui? Il legale ha sempre sostenuto che il manager sarebbe stato ucciso da almeno due persone. Vero è che negli ultimi mesi Rossi, sconvolto personalmente dalle indagini in corso sulla MPS, era apparso molto ansioso e dava segni di manie di persecuzione. Ma su quello che è veramente accaduto la sera del 6 marzo 2013 al manager del reparto comunicazione della MPS, c’è ancora molto da dire: il caso è lungi dall’essere chiuso.

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