Dda e Polizia stanno eseguendo un complesso di arresti nel Lazio, in Piemonte, in Calabria e nella Liguria: sono già quaranta gli arresti scattati in occasione del blitz. Le accuse sono quelle di affiliazione a cosche mafiose di Reggio Calabria, in particolare le cosche Albanese-Gullace-Raso e e quella Gagliostro-Parrello. Le indagini sono dirette dalla Procura distrettuale antimafia di Reggio Calabria. Sono due i filoni dell’indagine: una condotta dallo SCO di Reggio Calabria, Savona e Genoba; l’altro dalla Dia di Genova.
Fra gli indagati anche il vice presidente del Consiglio regionale della Calabria, eletto con lista civica nel 2014: si tratta di Francesco D’Agostino, per cui si ipotizza il reato di intestazione fittizia di beni con aggravante di agevolazione nei confronti di associazione mafiosa.
L’indagine e gli arresti sono in relazione agli appalti per il Terzo Valico, la linea ferroviaria ad alta velocità che collegherà Genova con Milano ed altre città del nord Italia.
L’inchiesta in Liguria sarebbe partita da alcune segnalazioni risalenti a due anni fa.
Coinvolto anche un politico del centro sinistra della Liguria, l’ex segretario Fabrizio Accame, di Albenga della Margherita, nonché sostenitore del sindaco attuale.
In carcere sono finiti anche Fabrizio Accame, Gullace Carmelo con la moglie Giulia Fazzari, Fameli Antonio (già indagato per mafia).
Gli indagati, secondo l’indagine, avrebbero partecipato anche a diverse riunioni fra mafiosi, ed i loro figli una volta raggiunta la maggiore età avrebbero svolto tutti i rituali d’affiliazione previsti per la ‘ndrangheta.
L’indagine “Alchemia” ha altresì provato le relazioni con esponenti della politica di Reggio Emilia, scambi di favori, e questo dimostra che le cosche mafiose hanno interesse a mantenere delle relazioni con il mondo politico, anche con i funzionari della Commissione Tributaria e dell’Agenzia delle Entrate di Reggio.
Accertato infine anche il rapporto fra le imprese della ‘ndrangheta e la cosca Albanese-Gullace-Raso e degli amministratori di comuni liguri.
La COCIV Generale Contractor del Terzo Valico dal canto suo ha fatto sapere che “Con riferimento alle informazioni sull’”operazione Alchemia” il Cociv informa che le notizie pubblicate non coinvolgono né hanno coinvolto il Consorzio stesso. Ciò che si registra è solo la presenza di alcuni marginali fornitori di servizi, le cui società sono partecipate, in quota di minoranza, da alcuni dei soggetti sottoposti a custodia cautelare nel procedimento penale riportato dagli organi di stampa.
Tutte le imprese coinvolte nei lavori sono munite di certificazione antimafia e molte fanno parte delle “white list” tenute presso le Prefetture”.
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