Dopo due lunghi anni, è arrivata la sentenza della Terza Corte d’Assise di Roma per l’omicidio di Ciro Esposito, tifoso nel Napoli.
La sentenza è di 26 anni di carcere per Daniele De Santis, un ex ultrà della Roma, che ha sparato il colpo di pistola letale che ha causato la morte, dopo una lunga agonia, di Ciro Esposito.
I fatti. Era il 3 maggio del 2014, mancava poco all’inizio della finale di Coppa Italia che doveva disputarsi fra Fiorentina e Napoli. Allo Stadio Olimpico di Roma, dove si sarebbe dovuta tenere la finale, scoppia l’inferno fra gli ultrà ed i tifosi. Tre tifosi del Napoli vengono colpiti da alcuni colpi di pistola: sono Alfredo Esposito, 43 anni, colpito alla mano; Gennaro Fioretti, 32 anni, colpito a braccio e mano, e infine Ciro Esposito, 27 anni, il più grave: è stato colpito alla colonna vertebrale e viene portato in codice rosso all’ospedale più vicino ed operato.
Nei pressi del luogo della sparatoria viene ritrovata una pistola e dei bossoli a terra, ben nove. La partita si tenne in un clima funereo: le squadre giocarono comunque, vinse il Napoli. Alla partita era presente anche il Premier Renzi e la famiglia.
La morte di Ciro Esposito. Ciro Esposito venne subito operato dopo la corsa in ospedale, ma dopo 53 giorni di agonia, le sue condizioni si aggravano e il ragazzo si spegne.
La famiglia lancia messaggi di pace e di civiltà dal capezzale del figlio: la madre disse “Ciro è stato ucciso per un atto di violenza. Questo non deve accadere più. Nessuno più deve pagare e soffrire per una cosa bella come il calcio che Ciro amava tanto”.
De Santis venne fermato quando Ciro, in un momento di lucidità guardando le foto sul giornale mentre si trovava in ospedale, lo riconobbe, indicandolo ai parenti.
Daniele De Santis è stato quindi condannato, al termine di una camera di consiglio che è durata ben quattro ore, a 26 anni di carcere. Deve inoltre un risarcimento di 140mila euro alla famiglia.
I pm avevano chiesto per lui l’ergastolo. Il pubblico, dopo la sentenza, si è ribellato infuriato.
Una volta ascoltata la sentenza, la madre di Ciro Esposito ha detto “La pena inflitta è congrua e giusta, per De Santis non provo odio perché l’ho perdonato”.
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