Per molti addetti ai lavori si tratta soltanto di una semplice formalità, mentre altri credono in una competizione che potrà svolgersi in maniera differente per evitare un certo tipo di polemica che, nel corso degli anni, è stata foraggiata da alcune assegnazioni tutt’altro che accolte all’unanimità. Si parla, naturalmente, del Pallone d’Oro, una competizione da sempre molto difficile da valutare, soprattutto per criteri che non sono mai apparsi troppo chiari e che, per questo motivo, anno dopo anno fanno discutere.
Il 2023 vede la vittoria del Triplete da parte del Manchester City e quella del Mondiale da parte dell’Argentina: è evidente che la sfida sembri essere, allora, tra due calciatori che sono stati rappresentativi nelle rispettive squadre e che hanno ottenuto grandi successi con queste ultime. Scommettere e tentare di effettuare il proprio pronostico è possibile, dunque non resta che chiedersi chi vincerà il Pallone d’Oro 2023; per chi volesse confrontarsi anche con la propria scommessa, si può far riferimento a diversi sistemi utili. Ad esempio, qui troverai una lista dei nuovi bookmakers aams che offrono quote utili e relative all’evento.
Quali sono i criteri per l’assegnazione del Pallone d’Oro
È evidente che, come si diceva precedentemente, l’assegnazione del Pallone d’Oro arriverà a uno tra Haaland e Messi, dal momento che la sfida a 2 si è giocata sia sul campo, con i due calciatori che sono apparsi i migliori nelle rispettive competizioni di riferimento, sia nell’ambito del discorso palmarés, a cui spesso si fa riferimento. Per questo motivo, forse è molto più importante valutare quali possano essere i criteri per l’assegnazione del Pallone d’Oro, così da avere anche un concreto indizio a proposito della selezione in questione. In genere, il primo elemento che bisogna prendere in esame riguarda il valore effettivo del calciatore nelle competizioni a cui la propria squadra ha partecipato: non è soltanto la vittoria della Champions League ad essere importante, dunque, ma anche l’effettivo apporto di quel calciatore affinché la vittoria sia arrivata. Per offrire un esempio: nell’anno in cui Jorginho ha vinto praticamente tutto con club e Nazionale, il calciatore è arrivato comunque terzo, per cui non importa soltanto l’effettivo numero di titoli vinti.
Tra gli altri elementi si valuta anche il peso della competizione vinta: una Champions League vale più di un campionato, ma una competizione internazionale come un Europeo o un Mondiale più di un titolo per club, a causa dell’effettiva rarità di questi incontri molto più complessi. Infine, ciò che importa è anche l’insieme delle statistiche di un calciatore, non guardando soltanto a gol o assist, ma anche a quel valore aggiunto per la squadra di cui si parlava prima.
Sfida a due tra Messi e Haaland
Da un lato il vincitore del Mondiale con l’Argentina, dall’altro chi ha vinto il Triplete con il Manchester City. Secondo molti, sarà Messi a vincere con oltre il 90% delle possibilità, ma per quale motivo? Agli elementi che sono stati precedentemente offerti si aggiungerebbe anche una selezione che apparirebbe un vero e proprio “canto del cigno” del calciatore argentino, che potrebbe così chiudere la sua carriera in gloria. Certo è che Haaland non ha smesso di macinare record su record e, nonostante la prospettiva di una carriera florida, il suo primo anno in Inghilterra è stato assolutamente insensato, statisticamente parlando, per cui non premiarlo sarebbe sicuramente molto complesso anche per le decisioni future. La sfida a due tra Messi e Haaland chiama, dunque, in causa anche delle implicazioni politiche, oltre che statistiche, con un’assegnazione che sembra propendere a favore dell’argentino e che in ogni caso genererà delle polemiche.
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