Papa Francesco è partito in mattinata per compiere il suo 14esimo viaggio a livello internazionale.
Questa volta a colpire è la destinazione scelta dal Pontefice: l’Armenia, Paese sfruttato e dimenticato dal mondo ed anche dalla storia. Un Paese meraviglioso, schiacciato da guerre, genocidi che si ha paura a definire tali. L’Armenia è stata la prima nazione cristiana del continente ed anche una delle più tormentate e più sacrificate, dove le tensioni, anche a causa della vicinanza con la Turchia, i conflitti con l’Azerbagian per il controllo del territorio del Nagorno-Karabak, dove abitano soprattutto armeni.
Una terra che soffre in silenzio, dove l’economia è ferma, dove non si parla ad alta voce. Il Papa raggiunge l’Armenia in un viaggio colmo di significato e di simboli, per stare vicino ad una popolazione della quale nessuno parla. Il viaggio in Armenia del Papa ha un forte significato ecumenico, ma anche un messaggio di Pace per una terra tormentata. Il rapporto di amicizia di Papa Francesco con la terra armena affonda le radici in terra profonda. Il pontefice aveva già incontrato alcuni superstiti del terribile genocidio condotto sistematicamente dalla Turchia.
La strage turca nei confronti del popolo armeno era avvenuta nel 1915, un genocidio che la Turchia non ha mai avuto il coraggio di chiamare con il suo nome e che ancora oggi provoca tensioni politiche. Il Papa, prima di partire, in un messaggio al popolo armeno ha detto “La vostra storia e le vicende del vostro amato popolo suscitano in me ammirazione e dolore“.
Il Papa porta in Armenia un messaggio di speranza e di pace, soprattutto dicendo “Ai ricordi dolorosi non permettiamo di impadronirsi del nostro cuore” e ricorda di comportarsi come Noè, “che dopo il diluvio non si stancò di guardare verso il cielo e di liberare più volte la colomba, finché una volta essa ritornò a lui, portando una tenera foglia di ulivo”.
Il viaggio in terra armena del Papa si concluderà al monastero di Khor Virap, situato in una zona strategica e simbolica, ai confini della Turchia. Qui il Papa libererà due colombe, simbolo della speranza della pace.
Durante il suo viaggio il Papa incontrerà le autorità civili, il corpo diplomatico, visiterà le suore ed un orfanotrofio da loro gestito, la cattedrale delle Sette Piaghe e quella dei Santi Martiri.
Quindi a Yerevan terrà l’incontro ecumenico e la preghiera per la pace. Il 26 giugno terminerà la visita in Armenia con la Liturgia nella Cattedrale apostolica armena.
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