Il piano del rinvio dei migranti diviene operativo, dopo la conclusione dell’accordo fra gli stati dell’UE e la Turchia. Il piano in questione prevede il rimpatrio dei migranti dalla Grecia in Turchia. Si tratta di un patto che ha numerosi lati ancora controversi. Ad esempio, il fatto che prima di procedere al rimpatrio sia necessario appurare che il migrante non abbia sporto richiesta d’asilo, se avente diritto. E comunque dev’essergli riconosciuto il diritto di fare ricorso, laddove la domanda d’asilo dovesse venir respinta.
Gli aspetti pratici ed organizzativi del fenomeno non sono da meno: ci sono decine di migliaia di migranti che sono “intrappolati” in Grecia, ed alle autorità spetterà la valutazione dei singoli casi: ci potranno volere mesi, dato che è impossibile analizzare più di 2mila domande in una settimana.
Le prime procedure del piano si sono svolte in mattinata; le autorità hanno parlato di operazioni condotte nella massima calma e tranquillità, anche se comunque ci sono state manifestazioni contrarie. La Grecia invia alla Turchia tanti quanti migranti quanti la nazione si dichiara pronta ad accoglierne, anche quotidianamente.
L’accordo fra Bruxelles e la Turchia prevede che dopo il rimpatrio ai profughi siriani sia concesso di tentare di raggiungere regolarmente un paese della zona UE, partendo dalla Turchia, per un numero massimo di 70mila persone. Ovviamente l’accordo mira a evitare che i profughi ed i rifugiati cerchino di raggiungere l’Europa affidandosi ai trafficanti di uomini ed ai barconi. Ma restano numerosi fattori ancora da rivedere, come le posizioni dell’Ungheria e dell’est Europa in generale.
Non bisogna poi sottovalutare che il ruolo della Turchia nel patto è molto importante, forse le si chiede un compito sopra le sue possibilità organizzative: quello di gestire decine di migliaia di persone, che si aggiungono ai tre milioni già presenti nel Paese. L’accordo per il quale la Germania ha spinto tanto non è immune da un interesse turco nella faccenda, come quello di vedere l’abrogazione del visto per i cittadini turchi in visita agli stati dell’UE.
Ma forse si tratta di un gigante dai piedi d’argilla: basterebbe che il Parlamento Europeo decida di non rispettare questa previsione perché il piano possa andare in frantumi. In gioco c’è il destino di migliaia di persone, e anche dell’Europa.
La passione per la scrittura e il giornalismo ha portato la creazione del portale Giornalenotizie.online