Pubblica Amministrazione, Madia: “Stop incentivi a pioggia”, e addio posto fisso

Il nuovo testo unico sul lavoro nel pubblico impiego sarà pronto non prima di gennaio, ma il ministro dell’istruzione, Marianna Madia, ha già sostenuto che esso sarà permeato da un’importante connotato: basta incentivi a pioggia, l’intenzione del ministro è quella di “premiare chi fa bene con differenziazioni”. Insomma, nel settore della pubblica amministrazione la valutazione assumerà un’importanza fondamentale per distinguere; gli incentivi non saranno più distribuiti al netto di una apposita valutazione e di un’opportuna differenziazione, secondo quanto si intende dal discorso fra il Governo ed i sindacati.

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Marianna Madia ha anche sostenuto di voler seguire un “turnover” più selettivo, per cui le assunzioni delle persone che lavorano nella pubblica amministrazione dovranno essere scelte sulla base di requisiti di professionalità e mirate a quello che realmente serve, sulla base dei bisogni della Pubblica Amministrazione. La Madia ha anche mostrato soddisfazione per la mobilità interna all’impiego pubblico nelle province; per quanto concerne invece la trattativa sui contratti, il Ministro ha sostenuto che il Governo ha stanziato una certa somma con la Legge di Stabilità ed ha ridotto i contratti. “Se ci sarà sviluppo, allora ci saranno anche più risorse” ha sostenuto inoltre.

Il testo Unico sulla Pubblica Amministrazione riserva anche altre sorprese: la più importante è certamente l’addio al posto fisso, ed in secondo luogo non ci sarà aumento di stipendio conseguente agli scatti di anzianità. Per quanto concerne il posto fisso, le amministrazioni saranno tenute ogni anno a segnalare al governo le “eccedenze di personale” rispetto alle “esigenze funzionali o alla situazione finanziaria”. In questo caso le persone vengono spostate in un altro ufficio, obbligatoriamente, entro 50 km dalla sede di provenienza. Se invece rifiutano di spostarsi, sono messe in disponibilità per 2 anni all’80% dello stipendio, e licenziamento se entro il termine non trovano un altro impiego.

Il testo prevede, secondo le indiscrezioni, il taglio degli scatti d’anzianità: tutti i dipendenti pubblici verranno valutati dai dirigenti e solamente chi ha ottenuto determinati risultati vedrà un aumento, proporzionato alla disponibilità economica. Secondo la sindacalista Serena Sorrentino, CGIL, “sui minimi tabellari e questo deve riguardare tutti, poi ci può essere una differenziazione rispetto alla produttività” e sottolinea come dal ministro Madia “arrivata la disponibilità a discutere di pubblico impiego, di testo unico e di risorse, ma si è trattato ancora di un incontro interlocutorio”.

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