Raggi dice stop alla corruzione nelle opere pubbliche e collaborazione con l’ANAC

A Roma, nel settore delle opere pubbliche e delle trasformazioni urbane, dopo Mafia Capitale, si è palesemente manifestato un “intreccio molto grave di corruzione politica ed imprenditoriale”.
Il principale motivo dell’assenza di etica governativa urbana, è nella mancanza di una guida da parte dell’ente pubblico delle trasformazioni del territorio e delle opere pubbliche.
Con una continua e reiterata serie di deroghe urbanistiche e con uno scellerato sistema per l’allocazione di risorse comunali per la realizzazione di opere pubbliche, nel corso del tempo si era sviluppata un’enorme zona buia, all’interno della quale sono fioriti corruzione e mala politica.
In questo modo, la neo – sindaca di Roma Virginia Raggi, ha illustrato le linee del nuovo programma, nell’Aula Giulio Cesare.

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Per la Raggi, l’obiettivo principale sarà quello di riportare la legalità e la trasparenza nel settore delle opere pubbliche.
Verrà quindi ristretto il campo, sino all’annullamento, di tutti quegli strumenti di deroga discrezionale, nel comparto urbanistico, quali possono essere gli accordi di programma in variante o le compensazioni urbanistiche.
Medesima trasparenza e gestione, si riterrà necessaria anche nel settore dei lavori pubblici, guidata dai principi di economicità, efficienza e legalità, introducendo quindi un rapporto di collaborazione (già avviato dai tecnici dell’amministrazione) con l’ Anac, con lo scopo di trasformare le procedure di gara degli appalti, uniformandole alle linee guida dettate dalla stessa Anac e al Nuovo Codice degli Appalti.

Risultano 600 milioni di euro, i debiti accumulati, per Ama, di questi un terzo verso i fornitori, 35 milioni verso le banche sostenitrici, 250 sono i milioni serviti per esportare i rifiuti, poi c’è l’esercito dei 7500 dipendenti, ed un’incredibile flotta di veicoli acquistati per più di 200 milioni tra il 2009 e il 2010.
Un posto importante nella nuova strategia annunciata dal neo sindaco Raggi, è il tema dei rifiuti, l’azienda romana paga gli alti costi industriali per tonnellata trattata e per raccolta differenziata, inoltre ha una bassissima efficienza per ciò che riguarda la pulizia delle strade e la manutenzione dei cassonetti su strada.
Il parco impianti Ama ha una mancanza di manutenzione da oltre tre anni e la discarica di Malagrotta risulta ufficialmente chiusa da quasi tre anni.
Al momento quest’ultima, necessita di una post gestione e messa in sicurezza da parte dei gestori per i prossimi 30 anni, i cui oneri risultano però già saldati con la tariffa dei rifiuti, spiega ancora Virginia Raggi.

Ultimo ma non meno importante nodo sul quale punta la neo sindaco, è il coinvolgimento dei cittadini nella gestione delle opere pubbliche.
L’amministrazione della capitale soffre di un grosso deficit di immagine, di una opaca trasparenza e da un calo di fiducia da parte dei cittadini.
Il loro coinvolgimento, diventa così un nodo fondamentale per la ricostruzione di Roma Capitale e per una rinascita di una identità comune, aspetto fondamentale per il consenso e collaborazione necessari per tutte quelle azioni di rottura e di distacco rispetto ai preesistenti interessi.

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