Prima l’apertura, poi nuovamente la chiusura. Davvero difficile comprendere se Renzi abbia o meno le idee chiare circa la possibilità di uno spacchettamento in più quesiti del referendum di ottobre, con il quale si deciderà se dire Sì o No alla riforma costituzionale così come prospettata dal governo e si deciderà lo stesso futuro dell’esecutivo.
Proprio a proposito del referendum confermativo e della consultazione, riguardo allo spacchettamento Renzi ha sostenuto che “non sta in piedi” perché “Non è possibile fare un referendum a la carte”. Adesso Renzi prova anche a solleticare il M5S per cercare di portarlo dalla sua parte, sicuro che i pentastellati voteranno sì alla riforma costituzionale.
Non poteva mancare una mezza sorta di ricatto, per cui secondo Renzi “un parlamentare 5 Stelle che teme che gli portino via poltrona probabilmente voterà No”.
Riguardo alla questione delle banche, Renzi sostiene: “A mio giudizio il problema delle banche in Ue non sono le banche italiane” ha sostenuto. “Io sono molto più preoccupato dei derivati delle banche di altri paesi che non dei debiti incagliati delle nostre banche” (riferimento alle banche tedesche, ndr).
“Il problema non è la banca italiana. È un tema da affrontare, risolvere e ci sono tutte le condizioni, ma il problema del credito in Ue è un problema che riguarda l’approccio da seguire”.
Riguardo ad una soluzione, dopo i conflitti a Bruxelles, sostiene: “Un accordo compatibile con le regole attuali è assolutamente a portata di mano“.
“Le banche devono fondersi, in particolare le banche popolari” ha sostenuto il presidente del Consiglio. “Noi vogliamo che i correntisti siano al sicuro”.
Sul punto migranti, un altro fattore scottante per la società italiana, sembra che Renzi abbia fatto un passo avanti verso la consapevolezza. “I rimpatri devono essere gestiti dall’Ue non dall’Italia”. E poi: “Se scappi dalla guerra o da Boko Haram ti accolgo perchè siamo umani, ma non è possibile accogliere tutti“.
Riguardo al problema dei richiedenti asilo che si trovano “a spasso” per le città italiane, ha detto: “nell’immediato non possiamo tenere i richiedenti asilo ‘strascicati’ per strada. La soluzione da trovare in modo rapido è un meccanismo per cui permetti a chi è in attesa della richiesta d’asilo di fare qualcosa, un servizio alla comunità ma non possono stare da mattina a sera ad aspettare che accada qualcosa. Questo è un problema per loro ma anche per i cittadini e noi stiamo lavorando ad una soluzione”.
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