Sardegna, 2 arresti per l’omicidio di Gianluca, 19enne ucciso a fucilate

E’ passato più di un anno dall’8 maggio 2015, quando un ragazzo di solamente 19 anni, Gianluca Monni, studente di Orune (provincia di Nuoro) venne barbaramente ucciso mentre aspettava l’autobus alla fermata. Gianluca Monni studiava all’Istituto Professionale Alessandro Volta, e venne raggiunto da tre fucilate, mentre era seduto su un gradino alla pensilina dell’autobus. Gli studenti presenti all’omicidio hanno sostenuto che gli assassini si trovavano a volto scoperto, e che dopo aver sparato sono fuggiti a bordo di un’automobile. Oggi sono scattati due arresti collegati al barbaro omicidio: sono Paolo Enrico Pinna, 18enne, suo cugino Alberto Cubeddu, di Ozieri, 21 anni, i due che erano stati sospettati dell’omicidio fin dal primo momento.

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E non solamente dell’omicidio di Gianluca Monni, ma anche di quello di Stefano Masale, un 29enne di Nule che era scomparso proprio il giorno dell’omicidio e che non è stato più trovato. L’auto con la quale i due sarebbero fuggiti dopo aver ucciso Gianluca, infatti, apparteneva proprio a Stefano Masale.
Il ragazzo soffriva di alcuni problemi di salute; era scomparso di casa il giorno del delitto, la sua auto, utilizzata per il barbaro omicidio, era stata ritrovata a Sassari, nel paesino di Pattada. Era stata data alle fiamme.

Gli inquirenti hanno impiegato più di un anno per ricostruire il delitto: secondo le indagini condotte dai Carabinieri di Nuoro e dalla procura, che faticosamente hanno recuperato tutti gli indizi, il 18enne (all’epoca minorenne) sospettato dell’omicidio si sarebbe fatto accompagnare (o si è fatto prestare l’auto) da Stefano Masala. Quest’ultimo sarebbe poi stato considerato un testimone scomodo dai due omicidi, che potrebbero averlo eliminato. Ma fino ad oggi non è stato neppure ritrovato il corpo del giovane.
La madre di Stefano Masala è morta proprio ieri. Si era ammalata dopo la scomparsa del figlio, non si era mai rassegnata al fatto di non avere un corpo sul quale piangere. “Continuate a cercare mio figlio, riportatemelo a casa, anche se solo il corpo” ha ripetuto fino alla fine la povera donna.

Il movente dell’omicidio, sospettato già nei primi giorni dopo la morte di Gianluca, sarebbe riferito ad un diverbio avuto dallo studente ucciso con un giovane di Nule, che era arrivato in Paese per una sagra. Qui il giovane avrebbe fatto un apprezzamento alla fidanzata di Gianluca, il quale avrebbe reagito con le mani.
A questo punto il giovane di Nule avrebbe tirato fuori una pistola, e poi ha deciso di vendicarsi per quest’assurdo motivo, uccidendo Gianluca.
Per ora questi sono i dettagli noti dell’inchiesta.

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