Statali, in arrivo il licenziamento in soli 30 giorni. “Stangata” ai furbetti

Le parole del presidente del Consiglio per i cosiddetti “furbetti del cartellino” sono perentorie: “”Per chi viene beccato a timbrare il cartellino e andarsene la pacchia è finita”. Arrivano i licenziamenti “cattivi ma giusti”, sostiene Renzi, per gli assenteisti cronici della Pubblica Amministrazione. Nuove norme in un decreto di semplificazione della Pubblica Amministrazione, che favoriscono licenziamenti rapidi per chi sia colto in flagrante mentre timbra il cartellino e poi se ne va.
Il provvedimento in questione è uno dei tre varati ieri dal Consiglio dei Ministri, nell’attuazione della Riforma della Pubblica Amministrazione, promossa dal ministro Marianna Madia.

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Le nuove norme vogliono colpire più velocemente i dipendenti pubblici che timbrano e fuggono. Addio alla “lunga trafila” per il licenziamento per chi viene colto in flagranza o dalle telecamere.
Scatta immediatamente, e d’ufficio, la sospensione dal servizio e dallo stipendio entro le 48 ore seguenti. Nessun “vizio formale” fermerà il licenziamento, assicura il ministro della Pubblica Amministrazione, Marianna Madia. “Nel pubblico le norme sulle sanzioni devono essere più rigide che nel privato, per motivi etici, e nel Testo Unico sul pubblico impiego continueremo il lavoro sui procedimenti disciplinari per cancellare le aberrazioni” ha sostenuto la Madia.
Viene ridotta la possibilità per gli assenteisti di impugnare il provvedimento per vizi formali per ottenere il reintegro.

Verrà corrisposto solamente un assegno alimentare pari alla metà dello stipendio per il periodo della sospensione cautelare dal lavoro. Qui sorgono i primi problemi di ordine giuridico: la sospensione dal lavoro e dalla retribuzione è, a tutti gli effetti, una sanzione disciplinare che non prevede contraddittorio, e potrebbero quindi scattare i primi ricorsi.
Dopo la sospensione si apre il procedimento disciplinare secondo la formula 15+15: 15 giorni per il dipendente per difendersi rispetto all’accusa. Se si rileva che effettivamente il dipendente ha effettuato l’illecito, allora entro i successivi 15 giorni scatta il licenziamento. L’amministrazione dovrà sporgere denuncia presso l’autorità giudiziaria e quindi segnalare l’illecito amministrativo alla Corte dei Conti: scatta la responsabilità amministrativa per danno d’immagine, sanzione molto temuta dai pubblici dipendenti.

Il decreto di Riforma della Pubblica Amministrazione prevede anche altre disposizioni: la semplificazione della disciplina della SCIA, la Segnalazione Certificata d’Inizio Attività prevista dall’art. 19 della legge 241/1990, per l’apertura di imprese o ristrutturazione di immobili; inoltre si introduce la Conferenza dei servizi telematica per rendere più celere il coordinamento fra le pubbliche amministrazioni, che spesso e volentieri dura numerosi mesi rendendo i procedimenti amministrativi estremamente lunghi.

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