Strage di giornalisti, ucciso reporter di Guerra USA in Afghanistan e universitaria a Mogadiscio

La strage dei giornalisti continua imperterrita nel mondo. Sembra proprio che portare una penna in mano sia ancora uno dei mestieri più pericolosi del mondo.
Gli ultimi tre efferati omicidi riguardano un giornalista americano, David Gilkey, ed il suo interprete Zabihullah Tamanna, ed una giornalista radiofonica nonché studentessa universitaria a Mogadiscio.
David Gilkey, giornalista e fotografo degli USA, ed il suo interprete afghano, Zabihullah Tamanna, sono stati uccisi durante un attacco da parte dei talebani nella zona meridionale dell’Afghanistan, a Marjah.

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David Gilkey faceva parte della National Public Radio (NPR), e faceva parte di un gruppo di quattro persone. Al momento dell’attacco dei talebani Gilkey si trovava in un convoglio di cinque vetture, che è finito in pieno nell’agguato dei talebani, colpito da una granata.
L’agguato al mezzo ha causato quattro morti, l’autista del mezzo, un soldato afghano, l’interprete e David. Altri due giornalisti invece sono fortunatamente scampati all’attacco. David Gilkey è il primo giornalista non militare a perdere la vita in 15 anni di conflitto afghano. Altri 29 giornalisti militari ed operatori sono stati uccisi in Afghanistan dai talebani.

La carriera di David, dopo un lavoro di reportage in tutto il mondo, dai Balcani al Rwanda e da Haiti alla Somalia, si è fermata così, tragicamente.
David era un esperto, seguiva le vicende dell’Afghanistan dal 2001, dall’inizio del conflitto USA.
Le cose da fare erano incredibili e i posti da vedere epici, ma le persone… solo per le persone è valsa la pena di tutto quello sforzo” diceva sempre Gilkey.
David era uno dei foto-giornalisti più premiati ed apprezzati del mondo.
Aveva vinto col suo team il premio “George Polk Award”.

Questo attacco è un severo monito del pericolo che continua ad affrontare il popolo afgano” ha detto il segretario di Stato USA, Kerry, commentando la morte di quello che è stato da lui definito “un narratore di talento“.
A diverse centinaia di chilometri di distanza, a Mogadiscio, Somalia, è stata invece uccisa Sagal Salad, studentessa universitaria e giornalista radiofonica per l’emittente statale Muqdisho.
Responsabile dell’attacco sarebbe il gruppo terrorista islamico Al Shabaab. Secondo quanto riportato dal sito somalo Shabelle, la ragazza è stata colpita da uomini armati in un caffè nei pressi dell’Università dove studiava. Anche la Somalia è un Paese estremamente pericoloso per i giornalisti, almeno 45 sono quelli uccisi a partire dal 2007.

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