Terrorismo e informazione mediatica: Mattarella “Trovare punto di equilibrio”

Uno dei maggiori timori di questi mesi, così pregni di ansia e di timore per attentati dopo la lunga striscia di sangue del terrorismo islamico in Europa, è quello di non saper più trovare il limite fra l’informazione, diritto di ogni cittadino, e la possibilità che essa provochi emulazione. Il clima di terrore che possiamo leggere sui giornali e percepire alla TV, infatti, può avere un influsso sulle menti più deboli, suggerire loro modus operandi difficilmente controllabili dagli inquirenti, soprattutto se si tratta di soggetti non noti alle forze dell’ordine.

Leggi anche: [wp-rss-aggregator feeds="gossip-largomento-quotidiano"]

Anche Sergio Mattarella, presidente della repubblica, ha rivolto la sua attenzione e la sua riflessione a questo tema: terrorismo e informazione. Proprio di questo ha parlato molto nel discorso alla cerimonia del Ventaglio, citando gli ultimi attentati terroristici che hanno sconvolto ed insanguinato l’Europa. Dopo di che il Presidente ha anche parlato delle modalità con cui gli attentati vengono raccontati sui giornali, alla televisione, e del rischio che essi vengano narrati in maniera troppo morbosa.

Lo Stato Islamico è stato perentorio in questo senso: ha detto ai futuri jihadisti di non recarsi più in Siria, ma “di portare la jihad in Europa con ogni mezzo”. Quante menti fragili ed instabili si sono fatte influenzare dall’escalation di attentati e violenze degli ultimi mesi? “Talvolta i media cedono alla tentazione di voler spiegare in tempo reale gli avvenimenti, in luogo di narrarli, cercando nello smarrimento della gente, nei frammenti di immagine, in testimonianze, rese talvolta sotto choc, conclusioni destinate sovente a rivelarsi fallaci alla luce dei fatti” ha detto Mattarella.

“Conclusioni che comunque, conquistando diritto di cittadinanza, nel moto, labile e perpetuo, dell’informazione, incidono nella formazione delle opinioni”. “Non può valere in questo caso il detto the show must go on, perché non si tratta di spettacolo bensì della vita e del futuro delle persone” ha proseguito poi Mattarella. “Forse sarebbe opportuno, peraltro, ricercare il punto di equilibrio con l’esigenza di evitare che la ripetitività fuor di misura di immagini di violenza possa provocare comportamenti emulativi. Quegli stessi comportamenti che il web, pur tra tanti benefici, talvolta sembra suggerire, offrendo una platea sterminata ai predicatori di odio”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *