Orticaria acquagenica, cos’è? Cause, sintomi, cure, sudore

Esistono patologie rare come l’orticaria acquagenica, che crea problemi rognosi a chi ne soffre. Vediamo di capire di cosa si tratta e come fare per porvi rimedio.

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Orticaria acquagenica: che cos’è?

Cominciamo con il dire che si tratta di una patologia davvero molto rara e che interessa pochissime persone. Visto il tipo di problematiche che comporta, l’orticaria acquagenica rende complicate talune operazioni che svolgiamo in maniera quotidiana, tra le quali lavarci o mettere il naso fuori di casa quando c’è pioggia. Questo perché la nostra pelle, al contatto con l’acqua, scatena alcune reazioni di tipo allergico, come l’insorgere di orticaria fisica o la comparsa dei pomfi pruriginosi e rossastri, sintomi comuni dell’orticaria. Si tratta di arrossamenti cutanei che portano arrossamento e prurito acquagenico. Possiamo perciò definire l’orticaria acquagenica come una vera e propria allergia all’acqua, sebbene non lo sia. Vista la particolarità, questa patologia è poco conosciuta e non si sa ancora con certezza cosa la scateni o se esista una specifica cura. L’unica cosa che possiamo dire è che sia l’acqua a scatenarla e che i sintomi sono chiari da interpretare. Se dopo il contatto con l’acqua insorgono i già decantati pomfi rossastri, potremmo soffrirne.

Orticaria acquagenica: i sintomi

Chi soffre di orticaria acquagenica non può neanche sudare senza incorrere nella sintomatologia di cui abbiamo parlato nel precedente paragrafo. Questa particolare intolleranza all’acqua non trova la propria origine in problematiche legate al sodio o al cloro, visto che si manifesta anche in caso di sudore o lacrimazione. La percentuale di persone che ne soffre è davvero bassa. Ed ecco perché la letteratura medica non può venirci in aiuto con risposte precise e definitive. Quel che si sa su questo raro disturbo allergico è che si manifesta dopo circa 30 minuti dal contatto con l’acqua, attraverso la comparsa di pomfi cutanei. Prurito e lieve bruciore sono in quel caso assicurati ma, per nostra fortuna, il fastidio è di breve durata: pochi minuti, giusto il tempo che serve alla pelle per asciugarsi.

Come curarsi

L’unico intervento contro la dermatite acquagenica è asciugare la pelle bagnata sulla quale i pomfi banchettano. Importante: bisogna tamponare la zona interessata, perché sfregarla aumenterebbe il fastidio che già proviamo. Se dovesse venirci il sospetto che il fastidio di cui soffriamo sia l’orticaria acquagenica, l’unica cosa da fare è rivolgersi al dermatologo. Questi ci aiuterà con una terapia. Visto che la scienza medica non è ancora in grado di produrre una vera e propria cura, è probabile che la terapia preveda il consumo di antistaminici, che sono poi farmaci usati per combattere la tipica l’orticaria. Oltre a questo tipo di terapia c’è la prevenzione che, come immaginerai, prevede la non esposizione all’acqua. Chi soffre di questo disturbo deve stare attento a non sudare o a farlo il meno possibile e cercare di non lacrimare. Per quel che riguarda l’igiene personale, che è forse il più grande ostacolo per chi soffre di questo tipo di rara orticaria, è bene fare docce che siano quanto più brevi possibile.

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