Addio alla Guardia Medica Notturna, le critiche degli ospedali

L’11 maggio ci sarà un sit-in di fronte a Montecitorio, sit-in di protesta contro la previsione del Governo di smantellare la guardia medica notturna, una riforma che fa parte di un piano sulla sanità che a tanti non piace.
La nuova legge sulla sanità, infatti, prevede che gli studi dei dottori rimangano aperti dalle 8 alle 24, vale a dire ben sedici ore al giorno, sette giorni su sette; invece le emergenze delle ore notturne saranno prese in considerazione dal numero 118, ovvero il servizio Emergenza Urgenza.

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Qualsiasi cittadino, quindi, abbia bisogno di assistenza medica da mezzanotte alle otto del mattino, dovrà recarsi al pronto soccorso o dal 118: si può dire addio alla guardia medica.
La rivoluzione però non piace a molti operatori sanitari e non piace ai sindacati, specialmente a CGIL-USIL-UIL e a Simet. I sindacati hanno replicato che “senza il filtro della Guardia Medica tutto verrà scaricato su un 118 che, a sua volta, sarà costretto ad intasare i Pronto Soccorso, già al collasso”. Sono le parole di Pina Onotri, segretaria SMI.

Secondo il sindacato, il nuovo provvedimento della sanità del Governo è “inadeguato e sbagliato” e nei piccoli comuni potrebbe portare all’eliminazione del SSN, e la cancellazione di almeno tre milioni di interventi ogni anno.
Sempre secondo il sindacato, chi pagherà le spese saranno proprio i piccoli comuni, dove le guardie mediche soccorrono i cittadini che hanno bisogno senza far sì che essi si spostino nei Pronto Soccorso, già intasati.

La CGIL ha poi sottolineato l’assurdità dell’eliminazione della Guardia Medica, così che si potrebbe finire al pronto soccorso anche per una febbre o un mal di pancia, “con il rischio di lasciare scoperto quel paziente a cui il 118 può salvare la vita”. Insomma, per ogni malore durante la notte si rischia di dover correre al Pronto Soccorso, e così si spenderebbe di più per l’ospedalizzazione di più persone.
Non mancano voci favorevoli alla riforma, ad esempio la Federazione dei Medici di Medicina Generale, per cui la maggior richiesta avviene nelle sedici ore dove “l’assistenza sarà garantita”.

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