Europol, Europa a rischio attentati ma nessun allarme specifico in Italia

La minaccia terroristica in Europa è ben lungi dall’essere stata debellata, anzi. La minaccia rimane “molto alta”, addirittura, secondo il direttore dell’Europol Rob Wainwright, “la più alta dai tempi dell’11 settembre” tanto che Wainwright ha ragione di temere “un nuovo attacco in Europa in futuro”.
Sono parole dure, che scatenano timori, quelle espresse dal direttore dell’Europol, l’Agenzia Europea delle Forze dell’Ordine, che si occupa di intelligence a livello del Vecchio Continente.
La sicurezza in Europa rimane fragile, come hanno avuto modo di dimostrare ampiamente i tragici e disastrosi attentati terroristici del novembre 2015 a Parigi e di fine marzo in Belgio, a Bruxelles.

Leggi anche: [wp-rss-aggregator feeds="gossip-largomento-quotidiano"]

Nel corso dell’audizione presso il Parlamento Europeo, Wainwright ha avuto modo di analizzare in modo più profondo la situazione della sicurezza europea.
Innanzitutto ha sostenuto che non esiste alcun “allarme specifico” per l’Italia, lodando l’organizzazione, l’eccellente livello di cooperazione e le competenze delle forze dell’ordine e delle autorità italiane, che sono ritenute molto efficienti nello scambiarsi comunicazioni riguardo alla sicurezza nazionale.

Wainwright ha poi toccato un punto dolente, vale a dire quello del rapporto fra l’immigrazione illegale e la criminalità. L’immigrazione non regolare, secondo i dati in possesseo dell’Europol, causerebbe fatturati altissimi, fra i tre ed i sei miliardi di euro. Un settore criminale fra quelli più sviluppati del continente, un’industria che coinvolge “trafficanti, reclutatori, riciclatori di denaro” come sostiene il direttore dell’Europol ed anche “prostituzione e distribuzione di droga”.
L’immigrazione irregolare, sostiene Wainwright, “è il cuore del problema” e quindi la reazione alla stessa deve essere “il cuore della risposta”. Per l’Europol, già 40mila trafficanti di uomini sono stati identificati.

L’aumento dell’immigrazione irregolare è proporzionale all’aumento della criminalità, grazie anche alla presenza dei terroristi dell’ISIS che si infiltrano fra i migranti. Proprio per prevenire quest’ultimo aspetto degli agenti dell’Europol sono stati mandati in Grecia ed in Italia, i due paesi più interessati dall’arrivo dei migranti, a monitorare l’eventuale infiltrazione di terroristi fra i barconi e le ondate di rifugiati in arrivo. Gli agenti agiscono con il benestare delle autorità locali, nell’ottica della collaborazione, e devono costantemente monitorare le attività sospette fornendo supporto alle forze dell’ordine che già operando sui vari territori nazionali.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *