Norvegia, 1000€ ai primi 500 migranti che tornano a casa

Il problema dei migranti sta sconvolgendo l’Europa e impone nuove politiche di accoglienza e regolamentazione dei flussi, e su questo non c’è dubbio. Ma c’è chi sta sconvolgendo con delle proposte che hanno il sapore dell’eccessivo.

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La Norvegia ha fatto una proposta shock per limitare la presenza degli immigrati sul territorio: ha promesso che la Direzione per l’Immigrazione, l’UDI, pagherà ben 10mila corone (che equivalgono a più di mille euro) come bonus ai primi 500 migranti che si presenteranno come volontari per il rimpatrio. Il bonus andrebbe ad aggiungersi alle 20mila corone che sono assegnate “di diritto” ai migranti.

Il ministro per l’immigrazione, Listhaug, ha sostenuto che con questa mossa la Norvegia vuole incoraggiare la gente a partire, e che si è disposti a spendere più soldi per rimpatriarli che non per tenerli sul territorio. “Se partono, noi risparmiamo molti soldi: ci costa molto avere gente nei centri di accoglienza”, ha detto il ministro. Non solo: se il progetto avrà successo, come le autorità norvegesi sperano, allora si potrà anche ampliarne lo spettro.
Non è certo la prima volta che si propone in Norvegia di offrire soldi ai migranti per farli tornare in patria: a dicembre scorso si era dato il via al “Programma di ritorno volontario assistito” patrocinato dal governo norvegese. Pochi giorni fa il ministro norvegese aveva dato scandalo; si era gettata nel mar Egeo, con indosso la tuta mimetica di salvataggio, per provare “l’effetto che fa essere un migrante”.

Per quanto concerne la decisione di rimpatriare i migranti incoraggiandoli con denaro, la donna ha sostenuto che sempre più persone si presentano in Norvegia per ottenere l’asilo, ma “sanno che le loro domande stanno per essere respinte”.

Dalla IOM, Ufficio Mondiale per l’Immigrazione, il programma norvegese è stato bollato come “sicuro e dignitoso” sulla base del presupposto non indifferente che il numero dei migranti che hanno scelto la Norvegia come polo d’arrivo si è alzato a dismisura, e che i tempi per il controllo delle domande potrebbero durare davvero tantissimo.

Tra questi migranti, la maggior parte sono iracheni, siriani e persone in arrivo dal Medio Oriente e dal continente africano. Il ministro è convinto che con questa misura potranno smaltire un po’ di domande d’asilo e aiutare le famiglie in patria dei migranti.

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