Terrorismo in spiaggia, fra allarmismo e realtà

Negli ultimi anni la psicosi pubblica legata al terrorismo è aumentata in maniera esponenziale, dopo che la percentuale di attacchi nel mondo è aumentata. Ma ultimamente il terrore sembra dilagare con sempre più facilità. A semplificare la diffusione del virus della paura è anche il fatto che gli attacchi sembrano dirigersi verso luoghi tradizionalmente considerati sicuri, come aeroporti, centri delle capitali, e via dicendo.

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Oggi ha fatto scalpore la notizia del quotidiano tedesco Bild, il quale ha pubblicato un servizio in prima pagina dove si legge che le spiagge italiane e spagnole sarebbero a rischio terrorismo.

Il servizio editoriale tedesco si presenta con un titolo a dir poco tremendo: “Terrorismo pianificato sulle nostre spiagge!”. I toni fortemente allarmisti non si fermano al titolo: nell’articolo si legge che i terroristi si travestirebbero da venditori ambulanti per eludere ogni tipo di sospetto, salvo poi farsi esplodere nel bel mezzo di bagnanti e ombrelloni. Inutile dire che un servizio giornalistico del genere richiama la disastrosa strage di Sousse, quando un terrorista fece una carneficina fra i turisti in spiaggia, completamente inermi, armato di un kalashnikov.

Ma il vero problema è l’allarmismo che questa notizia genera. A pochi mesi dall’estate, un articolo del genere, senza alcuna base fondata, non fa altro che accrescere il panico fra le persone e potrebbe scoraggiare il turismo, con ovvi danni alle economie del Belpaese e della Spagna.

L’intelligence italiana si è affrettata a smentire la notizia, sostenendo che non vi sia “nessun allarme terrorismo specifico”. Filippo Bubbico, vice ministro dell’Interno, ha sostenuto che la notizia sia “priva di ogni fondamento”. Anche Angelino Alfano si è pronunciato per confermare la secca smentita, senza nascondere la scocciatura di un allarmismo che danneggia il turismo “senza aggiungere nulla alla sicurezza”.

Le fonti del giornale tedesco Bild proverrebbero “dall’Africa”. Secondo la testata giornalistica, gli attacchi sarebbero diretti verso le coste del Mediterraneo: Spagna, Francia del Sud, Italia.
Ma in assenza di conferme serie, questi restano inutili allarmismi che scatenano ancora di più il virus dell’allarmismo e del panico fra la popolazione, e che potrebbero colpire anche il turismo.

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