r er La serie tv “La vita bugiarda degli adulti” è tratta dal romanzo dell’anonima scrittrice Elena Ferrante pubblicato nel 2019. Ambientata principalmente a Napoli, la storia segue le vicende della giovane Giovanna Trada, protagonista della vicenda, e si svolge negli anni ’90. La parte principale è interpretata da Giordana Marengo, mentre Valeria Golino è stata scelta come coprotagonista per interpretare Vittoria Trada, zia di Giovanna.
Questo personaggio, complesso e contraddittorio, è stato una vera e propria sfida per l’attrice che ha dovuto mettere tutto il suo impegno per riuscire a trasferire al meglio questa figura dalle pagine di un libro al piccolo schermo. La serie non ha niente in comune con il precedente lavoro di Ferrante “L’amica geniale” che si svolge invece in un’epoca differente.
Valeria Golino e il difficile ruolo di Vittoria
Valeria Golino ha speso tempo ed energie per interpretare al meglio il ruolo di Vittoria Trada nella nuova serie La vita bugiarda degli adulti in onda su Netflix. Un titolo che promette di avere la stessa portata internazionale de L’amica geniale, serie molto popolare anche negli Stati Uniti. Per prepararsi alla parte, Golino ha dovuto lavorare duramente, imparando a parlare il napoletano (nonostante sia nata in terra partenopea) e prendendo lezioni di dizione. Inoltre ha studiato suonare la fisarmonica e ha appreso lo specifico linguaggio del corpo delle donne. Per calarsi al meglio nella parte, l’attrice ha anche letto più volte il romanzo, rafforzando ulteriormente la sua preparazione.
La crisi
Valeria Golino ha passato mesi a studiare e prepararsi per poter portare al meglio la sua interpretazione della figura di Vittoria. Per farlo ha cercato di conoscerla in modo approfondito. La crisi che ha vissuto durante questo periodo di preparazione è stata causata dal fatto che le sembrava di non essere mai pronta o abbastanza per la parte. L’attrice ha dichiarato di aver impiegato due mesi per preparare una scena che dura solo due minuti, ma grazie al suo lavoro è riuscita a creare un personaggio convincente.
“Ho pensato a lungo che zia Vittoria non fosse una bugiarda. Poi ho capito che in realtà lo è. Credo la bugia sia necessaria talvolta. Mi è piaciuto poter rappresentare la disobbedienza in una donna, l’essere sbagliata e anche bugiarda. La politica è evidente in Elena Ferrante e questa serie è politica”.
SEO Copywriter, classe 1995. Ho iniziato a scrivere da piccola e da allora non ho mai smesso. Mi è sempre piaciuto trasferire su carta mondi immaginari ed emozioni, oggi sono riuscita a fare di questo, il mio lavoro.