Quanti tipi di carte da gioco esistono in Italia? Forse non tutti ne sono a conoscenza, ma da qualche anno stanno circolando sempre di più i mazzi lucani, che si sono proposti di omaggiare la regione della Basilicata, fino a quel momento più povera di tradizione e folklore sotto questo punto di vista. La nascita di queste carte si deve all’associazione Zer0971 dopo una lunga ricerca antropologica, volta a diffondere e spiegare significati e valori di figure tipiche del posto. Queste carte non si distinguono dunque solo per un significato artistico, tanto che è stato pubblicato un libro intitolato “Carte Lucane. Scopri la Basilicata giocando” per far comprendere al meglio cosa si cela dietro a questo progetto.
La storia narra di uomini e donne che hanno reso importante la Basilicata e non sono pochi gli aneddoti, gli usi e i costumi che meritavano di essere raccontati. I semi delle carte non sono semplicemente ispirati a quelli delle carte meridionali, ma conservano anch’essi un messaggio importante. Al posto degli ori c’è la Moneta di Metaponto con l’effigie di Leucippo (filosofo greco del V secolo a.C.) che simboleggia il patrimonio artistico e museale. Le spade richiamano l’artigianato locale e le coppe le anfore della Ceramica di Calvello che si sposano con la tradizione enologica dell’Aglianico del Vulture. Il peperone crusco, invece, sostituisce i bastoni come a voler esaltare la gastronomia del luogo.
In altre versioni del mazzo, comunque, è possibile imbattersi in semi leggermente diversi e ad esempio invece dei denari troviamo le spighe di grano, in quanto i frutti dell’agricoltura sono considerati una ricchezza inestimabile per il Sud Italia. Anche chi vive in Basilicata è rimasto colpito da alcune chicche riscoperte proprio grazie a queste carte. Da quelle parti il legame culturale con la propria terra è molto sentito e anche per questo le carte lucane hanno riscosso da subito un successo considerevole. Se al tavolo da bar ogni regione o zona d’Italia può vantare il proprio mazzo di carte regionale specifico, qualcosa di diverso avviene però nel mondo del digitale, con le piattaforme di gioco che tendono a proporre carte napoletane o francesi per i maggiori giochi. I giochi di carte che si trovano online non contemplano mazzi di piccoli spicchi di territorio. Almeno in questo caso, sembra non esserci spazio per le lucane.
Sono varie le figure classiche della tradizione locale, che vengono individuate anche con i riferimenti alle scene quotidiane, dalla falce che lavora i campi alle anfore destinate ad essere riempite di acqua o di vino. Insomma, le carte lucane sono un piccolo pezzo d’arte nel quale il popolo può facilmente identificarsi, mantenendo in auge la spiritualità di tutti quei simboli che hanno da sempre contribuito a rendere la Basilicata riconoscibile anche nel resto dello Stivale. Quello delle carte lucane non si può faticare a definire un progetto ambizioso, perché prova a comunicare soprattutto ai più giovani il passato dei loro antenati realizzando un simbolo di convivialità, la dove la passione per le carte da gioco non è mai tramontata.
La vera particolarità delle carte lucane risiede però nei 10, dove appaiono alcune figure davvero interessanti, a partire dal cantastorie, che trasmetterebbe spensieratezza nell’accompagnarsi ad un’anfora piena di vino. Il pastore, identificato nel 10 di bastoni, sottolinea la responsabilità dei lavori umili, mentre per i denari troviamo il latifondista sulla terra di cui è proprietario, in rappresentanza del proprio potere gerarchico. Infine c’è il brigante, che nel 10 di spade maneggia una falce con tanto di fucile sulle spalle.
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