Italicum, apertura del premier. La legge elettorale per Renzi “si può modificare”

Renzi, dopo essersi schierato apertamente contro ogni possibile modifica dell’attuale legge elettorale, l’Italicum, adesso prova un’apertura, almeno parziale.
Il premier sostiene che per il futuro dell’Italia il punto non sia l’Italicum, bensì il referendum. Ma sostiene anche che la legge elettorale si trova “nella disponibilità del Parlamento: per me è molto buona ma se ci sono i numeri si può anche cambiare. A me pare di non vedere una maggioranza”. E invece a voler cambiare la legge elettorale sono in molti.

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Renzi ha anche sostenuto che sul tema del mutamento dell’Italicum, da parte sua, calerà d’ora in poi “silenzio stampa“. Forse perché capisce che questo tema potrebbe più danneggiare la sua immagine che non altro. C’è anche chi, come Carlo De Benedetti, presidente del Gruppo L’Espresso, sostiene “Se l’Italicum non cambia voterò no al referendum“. Il perché è qui descritto: “Il combinato disposto tra le riforme e una legge elettorale pensata per un sistema bipolare in un sistema tripolare consente a una minoranza anche modesta di prendersi tutto, dalla Camera al Quirinale”.

Roberto Speranza ricalca: “Riforma costituzionale e Italicum sono profondamente legati, è singolare come si continui a negare l’evidenza”. Gianni Cuperlo si dice contento dell’apertura di Renzi su una possibilità di modifica della legge elettorale: Sulla legge elettorale ho detto in tempi non sospetti che quella attuale è destinata a non funzionare. Vedo che il premier rimette la questione nelle mani del Parlamento. Per quanto mi riguarda questa è una buona notizia“.

Riguardo allo spacchettamento dei quesiti, invece, il Presidente del consiglio sostiene: “Lo spacchettamento non dipende da noi, come la data. Se la Corte di Cassazione o la Corte Costituzionale daranno un altro giudizio, noi non avremo alcun problema. Il referendum è cruciale per il futuro del Paese. Non mi occupo della mattina alla sera di riforme, ma di tante questioni come quelle europee, oggi è l’Italia che chiede all’Europa di cambiare passo su alcuni temi”.
“Oggi il fatto che paia accettare, attraverso le parole pensose di Boschi e Guerini, modifiche o spacchettamenti, equivale al disinnesco della sua forza propulsiva, a una radiazione da se stesso e dal suo mitico storytelling” obietta invece Brunetta di Forza Italia.

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